Iron Man
Iron Man 2
Cowboys & Aliens

Sulla scia del sorprendente successo riscosso in tutto il mondo da Iron Man inevitabilmente è arrivato anche il sequel, che riprende le mosse da dove si è concluso il primo episodio, quando il protagonista, l’eccentrico inventore e playboy Tony Stark, aveva rivelato al mondo di essere il nuovo eroe battezzato Iron Man dalla stampa – e poco dopo era stato rimproverato per questo da Nick Fury, il direttore dell’agenzia segreta S.H.I.E.L.D., che poi l’aveva introdotto al sibillino progetto Vendicatori –. Una volta svelata la sua doppia identità al mondo intero il simpatico Testa di Ferro ha il suo bel da fare per rilanciare le sue industrie e per rimandare al mittente l’interesse dimostrato nei suoi confronti dall’esercito a stelle e strisce, non volendo che le sue invenzioni siano utilizzate a fini bellici. I suoi buoni propositi s’infrangeranno però all’arrivo del supercattivo della situazione, ovvero Ivan Vanko (uno scafatissimo Mickey Rourke), che gli darà filo da torcere presentandosi nella ‘tagliente’ veste di Whiplash proprio mentre Tony Stark è impegnato in una corsa automobilistica in quel di Monaco. Per il resto in Iron Man 2 accanto al simpatico Robert Downey Jr., sempre più sulla cresta dell’onda dopo il successo di Sherlock Holmes, si ripresenta Gwyneth Paltrow nei panni di Pepper Potts, l’affabile assistente di Stark, e un nugolo di comprimari di lusso, a cominciare da Don Cheadle, che ha rilevato Terrence Howard nel personaggio di Rhodey Rhodes (che vestirà la bruna armatura di War Machine), continuando poi con il Justin Hammer di Sam Rockwell e la conturbante Natasha Romanoff di Scarlett Johansson nell’aderente costume della Vedova Nera. Nel complesso Iron Man 2 si profila come un blockbuster supereroistico secondo copione: Jon Favreau, confermato in cabina di regia, ha cercato di realizzare un film altamente spettacolare nei punti giusti e dotato di buon ritmo, puntando a sviluppare maggiormente il plot in chiave umoristica rispetto al primo episodio. La storia è contrappuntata da un’azzeccatissima colonna sonora di marca hard rock firmata dagli inossidabili AC/DC che, per l’occasione, hanno realizzato una vera e propria antologia della loro ultratrentennale carriera, proponendo un nugolo di classici interpretati dal vecchio Brian Johnson con l’aggiunta di qualche gemma del compianto Bon Scott. Insomma, chi ha apprezzato la puntata apripista non potrà certo perdersi il seguito…

Voto 7