Harry Potter 3
Regia di Alfonso Cuaron
Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Gary Oldman, Michael Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis, Timothy Spall, Emma Thompson; avvent./fant.; Usa; 2004; C.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
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Il favoloso mondo di Harry Potter & Co. è giunto all'attesa terza tappa sul grande schermo attraverso il significativo avvicendamento dietro la macchina da presa da Chris Columbus, regista dei primi due fortunati episodi e qui rimasto in veste di produttore, al messicano Alfonso Cuaron, già autore di Y tu mama tambien. Sembra tra l'altro che Cuaron prima di dedicarsi a questa impresa ignorasse completamente lo stratificato universo del maghetto di Joanne K. Rowling, all'interno del quale si è gettato con l'entusiasmo del neofita: visto il risultato di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, l'iniziale inconsapevolezza del regista messicano si è rivelata una fortuna, dato che nel film, oltre ad un maggior realismo e ad un cambio d'atmosfera indotto dalla storia, si avverte una ritrovata freschezza a partire dal pirotecnico inizio, con un Harry Potter irato oltre modo che punisce a tema una signora insopportabile, un vero pallone gonfiato. Abbandonata la magione degli zii babbani, dopo una tappa intermedia Harry ritrova gli amici Ron e Hermione e ritorna alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per frequentare il terzo anno. Sulla scuola stavolta incombe l'oscura presenza del misterioso Sirius Black, padrino di Harry nonché traditore ed indiretto assassino dei suoi genitori: il mago criminale è evaso dal sorvegliatissimo carcere di Azkaban e si è diretto verso Hogwarts per uccidere Harry, completando il lavoro iniziato dodici anni prima, e per catturarlo sono stati inviati i terribili Dissennatori, mostruose guardie di Azkaban in grado di succhiare l'anima delle loro vittime. Harry peraltro pare più che mai vulnerabile agli orripilanti carcerieri del carcere di massima sicurezza per maghi, capaci di evocargli un atavico terrore e frequenti svenimenti. Nonostante le apparenze, la storia andrà sviluppandosi in un profluvio di sorprese, compresa una ripartenza finale a scoppio ritardato. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban racconta con efficacia i primi turbamenti adolescenziali del trio di protagonisti, più cresciuti e consapevoli del proprio potenziale magico e, nel caso di Harry, in cerca dell'occasione giusta per superarlo: non c'è più un invincibile avversario come "Tu sai chi" (Voldemort) da sconfiggere, ma una paura interiore da superare, a volte più ardua da vincere di un vero e proprio nemico. Giocato su atmosfere più gotiche e vagamente horror rispetto ai primi due episodi, il film di Cuaron ci regala una spruzzata di licantropia, un mirabolante autobus-ambulanza per maghi in difficoltà, uno stupefacente volo sul mitico ippogrifo, un incantesimo spazio-temporale e l'immancabile partita a quidditch, stavolta sotto la pioggia. Molte le new entries del cast: da Michael Gambon, sostituto del compianto Richard Harris nei panni del preside Albus Silente, a Gary Oldman, l'interprete del prigioniero di Azkaban, da Emma Thompson a Julie Christie. La saga è ben lungi dall'essere conclusa: è già in cantiere Harry Potter e il calice di fuoco per la regia di Mike Newell, sperando che anche l'autore di Quattro matrimoni e un funerale e Mona Lisa Smile sappia rivelarsi sorprendente al pari di Cuaron...
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban - Harry Potter and the prisoner of Azkaban, regia di Alfonso Cuaron, con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Gary Oldman, Michael Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis, Timothy Spall, Emma Thompson; avvent./fant.; Usa; 2004; C.; dur. 2h e 15'
Voto
7+
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