Elephant
Regia di Gus Van Sant
Cast: Alex Frost, Eric Deulen, Elias McConnell, John Robinson, Timothy Bottoms, Matt Malloy; drammatico; Usa; 2003; C.
Palma d'Oro e miglior regia a Cannes 2003
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Will Hunting - Genio ribelle
Psycho
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Elephant
Milk
Gus
Van Sant è tornato nella Columbine High School di Littleton, Colorado, istituto
scolastico tristemente noto per la famigerata strage dell’aprile 1999, quando
due studenti armati di fucili ed esplosivi massacrono quattordici compagni ed
un insegnante: Elephant,
Palma d’Oro (e miglior regia) all’edizione 2003 del
Festival di Cannes, per certi versi costituisce infatti una versione fiction
di Bowling a
Columbine, il documentario premio Oscar di Michael Moore sulla fobia
americana per le armi ispirato alla stessa strage. Van
Sant, regista e sceneggiatore della storia, sulle orme del corpulento collega ha scelto un approccio registico di marca documentaristica (in questo caso pseudodocumentistica), ma per ragioni diametralmente opposte rispetto a Moore:
l’autore di Belli e dannati e Will Hunting - Genio
Ribelle stavolta sembra aver voluto infatti ricostruire una tipologia di
universo giovanile in prospettiva amoralistica, senza denunciare disagi
esistenziali né ricercare spiegazioni di sorta, ma lasciando trarre direttamente
agli spettatori eventuali conclusioni d’insieme sulle tante microstorie
tratteggiate in Elephant.
Lo stesso titolo allude alla nota parabola buddista in cui un re convocò in
piazza i ciechi della città intorno ad un elefante chiedendo loro di
descrivere cosa avevano davanti: tutti i non vedenti trassero conclusioni
diverse rispetto alla parte anatomica che avevano toccato, finendo per litigare
per il divertimento del re, mentre dialogando avrebbero potuto dare un quadro
più preciso dell’animale che avevano di fronte. Allo stesso modo in Elephant Gus Van Sant con la
sua steadycam ci porta lungo gli interminabili corridoi dell’istituto
scolastico prima a seguire gli spostamenti di un ragazzo, poi di un altro,
quindi di una coppia, di un trio di amiche e di altri studenti: nel complesso
una normale (anzi, piuttosto noiosa) giornata dell’anno scolastico in cui non
accade niente di straordinario e nulla sembrerebbe preannunciare, per gran
parte del breve plot,
la sanguinaria strage conclusiva. In scena personaggi assolutamente normali che
l’occhio di Gus Van Sant
segue passo per passo nei loro percorsi, percorsi che s’incrociano senza logica
sullo stile di Pulp
fiction, mostrati talvolta anche da prospettive diverse ed illuminati
da occasionali ralentis privi di ragione apparente. Il tutto ripreso in
modo asciutto ed essenziale, quasi documentaristico, praticamente senza
commenti musicali, inframmezzato soltanto da lirici squarci di un cielo in cui
s’addensano nuvole che presagiscono tempesta, interpretato da attori non
professionisti che spesso hanno offerto in prima persona gli spunti per i
propri personaggi. Certo, in un quadro all’insegna di una pressoché totale
tranquillità, sullo sfondo si avvertono sintomi di disagio latente –
incomunicabilità, solitudine, genitori assenti, insegnanti incapaci di ascoltare,
schegge di indefinibile inquietudine –, può anche capitare di intravedere un
documentario sulla propaganda nazista da una TV accesa di primo mattino – la
cosa magari può perfino generare il dubbio se uno possa ancora procurarsi
bandiere con la croci uncinate (“Sì, se è cretino”, è la risposta) –, ma niente
può preparare all’immotivata esplosione di violenza né fornire una spiegazione
logica al motivo che induce due ragazzi un po’ frustati (ma tutto sommato normali) a programmare con fredda determinazione un omicidio di massa, procurandosi per
tempo ordigni esplosivi e fucili a pompa ordinati su Internet, ad indossare tute
mimetiche e recarsi a scuola una mattina
qualunque per far scorrere il sangue, con la stessa sincera intenzione di
divertirsi che magari riserverebbero ad una partita di football. Elephant
non spiega, affastella frammenti di realtà e traumatizza gli spettatori con un
terrore sbocciato nel mare d’ordinaria tranquillità della provincia americana,
lasciandoli ciechi a tentare di ricostruire il monstrum cui hanno appena
assistito un pezzo dopo l’altro.
Elephant, regia di Gus Van Sant, con Alex Frost, Eric Deulen, Elias McConnell, John Robinson, Timothy Bottoms, Matt Malloy; drammatico; Usa; 2003; C.; dur. 1h e 21'
Voto
8
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