Will Hunting - Genio ribelle
Psycho
Scoprendo Forrester
Elephant
Milk
Esce finalmente il remake più a rischio della storia: perché rifare Psycho
del maestro Alfred
Hitchcock è come cercare di reinventare la Primavera di Botticelli.
Gus Van Sant, per non rischiare, sfugge alla tentazione
di ri-fare, e copia, spalmando una mano di colore sul grandissimo classico. Non è un
plagio, né un falso, ma qualcosa cui poche volte si era assistito, in campo
cinematografico, una sorta di simulazione organizzata. Psycho-1999
è praticamente uguale a Psycho-1960, se si eccettuano alcune sequenze
oniriche, ed un tocco di sesso più esplicito (ma già l’originale era, per
l’epoca, assai audace). Onesto, e vedibile, se si è disposti a tollerare lo scambio
Anthony Perkins-Vince Vaughn (ma Norman resterà sempre il vecchio Anthony, con lo sguardo
perso nel vuoto, una prece) e quello Janet Leigh-Anne Heche. Vedibile soprattutto
se si riesce a pensarlo come un oggetto separato, una stratificazione temporale. Colonna
sonora che mette insieme Rob Zombie ed i Pet Shop Boys, ma non sa rinunciare al
sempreverde tema di Bernard Herrmann, la quintessenza della musica per cinema.
Voto: non giudicabile Psycho, regia di Gus Van Sant, con Vince Vaughn, Julianne Moore, Anne Heche, William H. Macy; thriller; Usa; 1998; C.
Voto
n.g.
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