Milk
Regia di Gus Van Sant
Cast: Sean Penn, Emile Hirsch, James Franco, Josh Brolin, Diego Luna, Brandon Boyce; biografico/drammatico; U.S.A.; 2008; C.
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Milk
Da
Gus Van Sant, l’acclamato autore di Elephant e Paranoid
Park, arriva un calibrato ed impeccabile biopic sulla vita di Harvey Milk, il
primo omosessuale dichiarato d’America che è riuscito a farsi eleggere ad una
carica pubblica, entrando nel consiglio comunale di San Francisco come
supervisor nel 1978 dopo vari tentativi. La sua vittoria politica ha costituito
un momento storico non soltanto per tutti gli omosessuali, ma anche per altre
categorie socialmente emarginate che in lui hanno trovato una voce capace di
rappresentarli: per i gay in particolare Milk ha incarnato il simbolo di un
modo diverso di vivere la propria omosessualità, senza nascondersi nell’ombra e
senza vergogna per la propria diversità. Milk
ripercorre gli ultimi anni di vita del protagonista attraverso un’efficace
struttura a cornice in cui lo stesso protagonista prefigura la sua triste fine
incidendo le memorie del suo impegno politico su un nastro magnetico: come
Gandhi, Martin Luther King e molti altri militanti per i diritti civili, finirà
infatti vittima del gesto folle di un individuo instabile sotto il profilo
psicologico, diventando così un eroe per tutti gli Americani. L’atteggiamento
del regista è di ‘nascondersi’ e di lasciar parlare in modo eloquente
semplicemente le immagini della vita di Harvey Milk,
senza enfasi eccessiva, alternando con efficacia le scene di fiction con
i vari materiali di repertorio – notevole comunque la scena in cui lo schermo
si moltiplica con lo split screen ad esemplificare il passaparola –. Ne emerge
una figura di omosessuale inizialmente discreto e non dichiarato, che scopre in
sé la vocazione del leader e comincia un difficile percorso politico
durante il quale saprà stringere alleanze trasversali e che sarà infine
premiato dal successo; ma la telecamera non trascura neppure la vita privata di
Milk, i suoi amori, le sue amicizie, le sue battaglie, il suo coraggio nel
confrontarsi con avversari con una base di sostenitori incomparabilmente più
forte della sua. Nonostante Van Sant abbia volutamente deciso di prescindere
dagli aspetti più imbarazzanti della vita del protagonista (droga ed altri
eccessi), è riuscito certamente ad evitare la trappola del ritratto
agiografico. Ma è certo che Milk nel suo piccolo abbia cambiato la storia,
ispirando un’intera generazione di nuovi pensatori militanti. Da segnalare in
particolare il discorso finale, con il protagonista che sale sul palco
nonostante abbia ricevuto minacce di morte e riesce comunque ad entusiasmare la
folla con il suo caratteristico attacco: “Mi chiamo Harvey Milk e voglio
reclutarvi tutti”. Nell’ottimo cast, spicca un bravissimo Sean Penn,
letteralmente calato nell’animo del protagonista, e un misurato James Franco. Un
film da non perdere: si merita davvero tutte e otto le candidature agli Oscar che
ha ricevuto. Vivamente consigliato.
Milk, regia di Gus Van Sant, con Sean Penn, Emile Hirsch, James Franco, Josh Brolin, Diego Luna, Brandon Boyce, Denis O'Hare, Victor Garber; biografico/drammatico; U.S.A.; 2008; C.; dur. 2h e 8’
Voto
8
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