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  26/04/2024 - 14:16

 

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Caterina va in città
Regia di Paolo Virzì
Cast: Sergio Castellito, Alice Teghil, Margherita Buy, Claudio Amendola; commedia; Italia; 2003; C.

 




                     di Bernardo Pesci


Baci e abbracci
My name is Tanino
Caterina va in città
N - Io e Napoleone
Tutta la vita davanti
La prima cosa bella
Il capitale umano


Parte nel settembre 2002 la scalata sociale della famiglia Iacovoni attraverso l’atteso trasferimento dalla profonda provincia laziale alla suburbia romana del padre Giancarlo, insegnante di ragioneria con sogni di gloria letteraria nel cassetto. All’avventura prendono parte anche la moglie Agata, casalinga repressa e provinciale, e la tredicenne figlia Caterina, fervidamente appassionata di canto polifonico, il grimaldello tramite il quale Iacovoni padre intende entrare in contatto con l’high class capitolina. Il progetto, per quanto strano possa sembrare, inizialmente pare riuscire: iscritta alla vecchia scuola in centro del padre, ancora frequentata dai pargoli della crema cittadina, Caterina attira l’attenzione delle compagne di classe col suo candore made in Montalto di Castro, spaesata e dibattuta tra un sano entusiasmo di scoperta per il nuovo ambiente ed un ossequioso terrore. In una classe spaccata in due tra destra e sinistra sulla falsa riga della società, l’ingenua Caterina viene polarizzata prima dall’alternativa Margherita, figlia di genitori separati (una scrittrice ed un intellettuale di sinistra), che la conduce per mano in un’amicizia di sapore esclusivo e costituita di dotte letture, tombe di poeti, alcool e cortei di protesta. Il padre, interdetto per uno sgarbo relativo al suo amato romanzo inedito, interruppe bruscamente il rapporto delle due compagne. E Caterina viene così reclutata nell’opposta sponda della propria classe da Daniela, viziatissima rampolla di un esponente di governo dell’attuale maggioranza dotata di autista personale, che la porta in una sarabanda di feste patinate, negozi esclusivi ed eventi mondani. Iacovoni padre anche stavolta non ne ricava l’attesa legittimazione sociale, trasversalmente diffusa nel partito di quelli che sanno stare al mondo. Dopo l’entusiasmo no global del divertente My name is Tanino Paolo Virzì con Caterina va in città gioca la carta della commedia drammatica di taglio sociale: il microcosmo della classe nella sua riproduzione in miniatura dell’Italia intriga a sprazzi e spesso si rivela criticamente disturbante, risultando nel complesso un po’ troppo schematico. D’obbligo segnalare le amichevoli apparizioni di Roberto Benigni, Maurizio Costanzo e Michele Placido nei panni di se stessi. Da vedere, per quanto Virzì non si sia espresso sui livelli consueti.

Caterina va in città, regia di Paolo Virzì, con Sergio Castellito, Alice Teghil, Margherita Buy, Claudio Amendola; commedia; Italia; 2003; C.; dur. 1h e 36'

Voto 7- 

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