Baci e abbracci
My name is Tanino
Caterina va in città
N - Io e Napoleone
Tutta la vita davanti
La prima cosa bella
Il capitale umano
La
storia al centro di N, liberamente tratta
dall’omonimo romanzo di Ernesto Ferrero, è ambientata nel 1814 nella florida
cornice dell’Isola d’Elba e prende avvio nei giorni immediatamente precedenti
all’inizio dell’esilio forzato di Napoleone. Appena approdato a Portoferraio,
l’imperatore decaduto viene subito posto dal popolo elbano e dai notabili
locali su un ideale piedistallo, trattato quasi alla stregua di una divinità,
atteso demiurgo dell’imminente miracolo elbano che per la maggioranza degli
isolani si profila imminente all’orizzonte. Ma non tutti all’Elba sono
entusiasti della nuova situazione ‘imperiale’ dell’isola: in particolare il
protagonista, Martino Papucci, rampollo minore di una famiglia di commercianti,
nonché giovane maestro imbevuto di ideali romantici e libertari, è afflitto da
un incubo ricorrente in cui ogni volta egli stesso uccide il tiranno, la bestia
sanguinaria che ha mandato al macello migliaia e migliaia di soldati nelle
recenti guerre che hanno tinto di rosso la terra di molti stati europei. A
Martino viene offerta su un piatto d’argento la possibilità di realizzare il
suo desiderio omicida, quando gli viene proposto l’incarico di segretario
personale dell’imperatore esiliato, incaricato di accompagnare Napoleone nei
vari momenti della giornata per appuntarne pensieri, battute ed aforismi.
Martino, che peraltro sta attraversando una crisi sentimentale con la bella e
matura Baronessa
Emilia, accetta la mansione con l’intento nascosto di commettere il
delitto: mettere in atto il tirannicidio si rivelerà però ben più arduo del
previsto, perché Napoleone ama blandirsi come un eroe al tramonto, sa stupire
il suo giovane interlocutore con improbabili rievocazioni infantili e sprazzi
di inattesa umanità, è insomma molto più intrigante e simpatico rispetto
all’efferato criminale che Martino s’aspettava. Per quanto adombrato, si tratta
di un dramma destinato a restare irrisolto, perché N - Io e Napoleone rimane
all’interno del registro privilegiato di una commedia su cui
incombe un
finale ironico, mordace e sorprendente fino all’ultima beffarda rivelazione. Il
regista Paolo Virzì, già autore di
Ovosodo e
Caterina va in città,
si mostra molto a proprio agio anche davanti alla naturale sfida della prima
pellicola di marca storica, spesso risolta non tanto con la precisione di
dettaglio quanto per l’incisiva
koiné vagamente livornese che incornicia
il tutto: lo aiuta un cast indubbiamente ispirato, non solo nei ruoli
principali ma anche in quelli di contorno, tra i quali spiccano
Valerio
Mastandrea e Sabrina Impacciatore nei panni (del tutto) inediti di due
fratelli che si esprimono in toscano, un
Ceccherini
ingenuo e disincantato come mai s’era visto finora, oltre ad una splendida
Monica Bellucci in una strepitosa versione umbro-marchigiana (ma perché non
l’ha mai fatto prima?). Da non perdere.
N - Io e Napoleone, regia di Paolo Virzì, con Daniel Auteuil, Elio Germano, Monica Bellucci, Francesca Inaudi, Andrea Buscemi, Massimo Ceccherini, Sabrina Impacciatore, Valerio Mastandrea; drammatico; Ita./Fran.; 2006; C.; dur. 1h e 40’
Voto
7½