Cattivik e il fumetto nero
Cattivik allo specchio
Cattivik by Silver
Il "nuovo" Cattivik
La svolta avviene nel gennaio 1989, con la nascita della ACME, una casa editrice di cui Guido Silvestri è titolare insieme a Francesco Coniglio e Mimmo De Francesco. La nuova società prosegue la pubblicazione del mensile dedicato a Lupo Alberto, e nel luglio dello stesso anno sperimenta una testata gemella tutta dedicata a Cattivik, con periodicità bimestrale. Accanto a una riproposta cronologica di tutte le vecchie storie di Bonvi, vengono presentate avventure inedite: è l'inizio della terza era del personaggio, che Silver affida a uno staff di collaboratori, coordinati dal supervisore Vincenzo Perrone, tra cui spiccano Massimo Bonfatti e Giorgio Sommacal: il primo, una vecchia conoscenza dei più attenti appassionati del comicdom; il secondo, un nuovo talento scoperto dell'ACME. Cattivik acquista una nuova silhouette a forma di castagna e si rimpicciolisce, caratterizzandosi sempre più e sempre meglio anche dal punto di vista psicologico e comportamentale. Le storie diventano man mano più lunghe e più spassose, impreziosendosi anche dal punto di vista grafico. E poichè la qualità, quando c'è, finisce sempre per pagare, ben presto i dati di vendita convincono Silver a trasformare il bimestrale in mensile. Nell'estate 1991 uno special estivo formato rivista, intitolato "Tutti gli uomini di Cattivik", presenta al pubblico gli autori dello staff, come ufficiale riconoscimento del lavoro svolto fino ad allora all'ombra di Silver.
Attraverso le varie fasi che hanno contraddistinto la sua evoluzione grafica e letteraria, Cattivik è oggi più vivo che mai mentre tutti o quasi i neri eroi del male da cui fu ispirato sono da tempo morti e sepolti: segno evidente che il saltellante criminale è un personaggio che brilla di luce propria. E la sua anima è quella che si agita dentro ciascuno di noi quando vedendo un cartello che dice "Vietato calpestare le aiuole" ci vien voglia di calpestarle: un'anima malandrina e dispettosa, che si diverte a fare ciò che non si dovrebbe anche a costo di subirne le più terribili conseguenze. La fantozziana inevitabilità del fallimento dei suoi/nostri tentativi di fare del male, contrapposta invece alla tragica riuscita dei propositi criminali degli autentici "cattivi" della realtà (mafiosi, politici corrotti, sfruttatori, delinquenti senza scrupoli) ci fa capire come Cattivik sia proprio uno di noi.
Voto
7½