Cattivik e il fumetto nero
Cattivik allo specchio
Cattivik by Silver
Il "nuovo" Cattivik
In una storia ristampata recentemente dall'ACME, "Cattivik e il furto del fumetto", vediamo il criminale nerovestito penetrare furtivamente nell'abitazione dello stesso Bonvi e mettere le mani sulle tavole disegnate che narrano le proprie avventure. Sulla scrivania, accanto ai pennini e alle bottigliette di inchiostro, si può notare un divertente inside-joke rappresentato da una lettera il cui testo dice testualmente: "Caro Bonvi, l'ultimo episodio di Cattivik è uno schifo. Se in futuro non migliorerà, si ritenga licenziato. Baci, Martini". Benchè questo episodio sembri a prima vista realizzato da Franco Bonvicini, che del resto vi compare in prima persona, caricaturizzato, in realtà esso è frutto, nei testi e nei disegni, del lavoro di Silver (alias Guido Silvestri), all'epoca giovane di belle speranze impegnato nel dare una mano al titolare della serie. Bonvi fu infatti uno dei primi disegnatori europei ad organizzare attorno a sè uno staff di collaboratori con cui portare avanti la sua nutrita e variegata produzione: a Silver in particolare egli finì per delegare sempre più spesso la realizzazione delle storie di Cattivik, finchè nel 1972 il character finì per l'essergli del tutto affidato. "Io ero impegnatissimo nell' enorme produzione di Nick Carter - spiega Bonvi - A Silver il personaggio piaceva. 'Lo... l..lo p-p-posso fare io?', chiese. 'Tienilo! E' tuo!', risposi, magnanimo. Se poi l'ha portato avanti egregiamente il merito è suo perchè è bravo". Cessate le pubblicazioni sulle pagine di Tiramolla della Alpe (che nel 1976 ha poi provveduto a ristampare la prima produzione in alcuni albi a colori di grande formato nella serie "Mille Fumetti"), Silver dà il via alla seconda fase dell'evoluzione del personaggio iniziando a realizzare strisce e storie breve che appaiono sul "Corriere dei Ragazzi", su "La Bancarella" e sul quotidiano "Il lavoro", fino ad arrivare all'"Eureka" dell'Editoriale Corno che dà alle stampe alcuni pocket dedicati al nostro eroe. Il Cattivik di Silver si è evoluto nella forma (non assomiglia più a un peperone come quando lo disegnava Bonvi, ma si è assottigliato assumendo prima la silhouette di una melanzana poi quella di una pera) e le sue storie, soprattutto, hanno raggiunto un notevole livello grafico snodandosi attraverso vignette ben costruite e molto curate, supportate anche da divertenti sceneggiature. Purtroppo però il character finisce per l'essere vittima della filosofia dell'ubi mainor minor cessat: schiacciato dal travolgente successo di Lupo Alberto viene sempre più relegato nel limbo dei personaggi di secondo piano, e lo troviamo utilizzato per riempire le pagine in appendice agli albi dedicati alle avventure del fratello maggiore e dei suoi amici della fattoria, che dal luglio 1985 si sono appunto guadagnati un mensile tutto loro edito dalla Glenat Italia (anche se, a onor del vero, va riconosciuto alla Glenat il merito di aver pubblicato nel 1986 un bel cartonato dal titolo "Il grande Cattivik" che raccoglie tutte le strisce e le storie brevi della gestione Silver).
Voto
7½