Mangio troppa cioccolata
Girasole
Senza Ali
Greatest Hits

La giovane cantante romana è dall'esordio una delle voci più belle in circolazione, capace di acrobazie vocali non comuni rese però velleitarie dai primi dischi, concepiti per esaltare una voce che è splendida al naturale. Già con Pino Daniele in cabina di regia nella produzione del precedente Mangio troppa cioccolata (1997), Giorgia aveva decisamente cambiato passo, alle prese con testi meno banali e refrains meno incentrati sulle melodie 'facili'. Girasole in questo senso va ancora avanti: qui Giorgia si dimostra capace di 'ballare da sola', senza la rete di protezione del grande Pino alle spalle: il risultato è un album semplice, diretto, privo di orpelli stilistici, tutto basato su melodie di matrice black - molto soul, soprattutto, perfino qualche traccia di trip hop, e tanto pop per non scordare le origini -, decisamente accattivanti fin dal primo ascolto. Le canzoni dell'album sono complessivamente dodici più un'intro di un minuto sul refrain di Ho voglia di ricominciare (una delle gemme del terzo album). Molti dei brani sono legati a doppio filo dalle tematiche amorose: a partire dal giro di chitarra acustica che apre la fresca e briosa title track fino a What is love, passando per gli apici musicali di Io come te (ancora incentrato su un contagioso riff di chitarra) e di Parlami d'amore, che è davvero una bella canzone, con un otttimo groove e un bel crescendo d'intensità. Curiosa la conclusiva cover de Il cielo in una stanza di Gino Paoli ed intrigante anche Tradirefare. Inoltre è d'obbligo segnalare che molti dei brani portano la firma di Giorgia, che va sempre più acquisendo una personalità artistica a tutto tondo. Un album gradevole, vivace, solare e molto FM style: Girasole in più rispetto al passato presenta anche un buon livello qualitativo medio. L'indiscutibile talento di Giorgia comincia a cristallizzarsi, per quanto continui a produrre sempre e comunque soltanto fiori d'amore .

Voto 7