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Mario Perrotta
Italiani Cincali
Nuovo personaggio - fenomeno di affabulazione
20 e 21 dicembre 2003 al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, e dal 21 al 28 dicembre 2003 al Teatro San Lazzaro di Bologna il 14 febbraio 2004 a Brescia

 




                     di Tommaso Chimenti


Mario Perrotta, Odissea, 2007
Mario Perrotta, La Turnata, 2008
Mario Perrotta, Italiani Cincali, 2003


Il nuovo personaggio- fenomeno di affabulazione del nuovo teatro italiano, Mario Perrotta, che molto si accosta come stile e temi sociali affrontati ad Ascanio Celestini o Marco Paolini, ha portato il suo imperdibile e commovente "Italiani Cincali" il 20 e 21 dicembre 2003 al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, che dopo "Sottosopra" ritorna alle miniere.

"Cincali" dispregiativo svizzero per dire "Zingari". Emozionante, rapisce e fa piangere il numeroso ed entusiasta pubblico con il suo racconto popolare di una fetta della nostra emigrazione: il dramma dei minatori in Belgio.

Nato da un progetto di ricerca nel Salento, terra di origine di Perrotta, bolognese d'adozione, durato due anni sui racconti dei sopravvissuti "venduti" al Belgio per 200 chili di carbone, questa è la prima parte alla quale seguirà nel 2005 l'emigrazione in Svizzera, Germania e Francia.

Patrocinato dal Ministero degli Italiani all'Estero, il testo di Perrotta e Nicola Bonazzi il 29 novembre 2003 ha ricevuto un'alta onorificenza da parte della Camera dei Deputati.

La piece ha debuttato a Roma al Teatro dell'Orologio il 23 settembre con tutto esaurito fino al 12 ottobre 2003.

Le richieste fioccano da tutta Italia: il 14 febbraio 2004 sarà a Brescia, in una miniera di ferro a 300 metri sottoterra, e dal 21 al 28 dicembre 2003 al Teatro San Lazzaro di Bologna, che ha prodotto lo spettacolo.

Un postino, figura realmente esistita, ricordate Skarmeta e Troisi sul grande schermo, tiene le fila e fa da collante alla disgregata comunità di un piccolo paese del leccese dove gli uomini sono partiti in cerca di fortuna in Belgio a lavorare come bestie nelle miniere.

Perrotta è bravissimo nel far passare la morte, il senso di sfruttamento e isolamento, la frustrazione e la nostalgia, i patimenti e le sofferenze, la claustrofobia sotto chilometri di roccia, la silicosi.

Sulle note di "Grazie, prego, scusi, tornerò" cantata da Celentano, vengono elencati i numeri dei morti italiani anno per anno nelle miniere: da rabbrividire.

Voto 7 + 

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