Si sta facendo sempre più tardi
La testa perduta di Damasceno Monteiro
Sostiene Pereira
Pubblicato
per la prima volta nel 1997, a tre anni da Sostiene
Pereira, La testa perduta di
Damasceno Monteiro è ambientato in Portogallo
come la precedente prova letteraria di Antonio Tabucchi,
ed è incentrato nuovamente sulla figura di un giornalista, stavolta giovane ed
operante ai giorni nostri. Un truculento fatto di cronaca è il punto di
partenza della storia: il ritrovamento del corpo decapitato di uno sconosciuto
nel parco municipale di Oporto: il direttore del giornale “Acontecimento” di
Lisbona invierà in loco a seguire le indagini il giovane cronista
Firmino che, intervistando Manolo il Gitano (il ritrovatore del cadavere) e
facendo ricerche in proprio, riuscirà a dare il nome di Damasceno Monteiro
alla sfortunata vittima. Da qui si dipana un'inchiesta giornalistica con
l'andamento di un thriller cui non mancano, però, gli elementi di
descrizione urbana e sociale costanti nell'opera di
Tabucchi. Dal
punto di partenza del ‘normale’ fattaccio di cronaca nera si sviluppa un caso
giudiziario dal finale dolceamaro: allo stesso tempo la trama, da detective
story annunciata e scoperta, assume le connotazioni del romanzo morale e
civile. Il protagonista, il giovane Firmino, è un giornalista di cronaca
nera dotato di discrete prudéries letterarie
– non a caso si ripropone di scrivere un saggio sul secondo filone neorealista
del romanzo portoghese del Dopoguerra –, che scopre
Oporto insieme al lettore e, da osservatore passivo, da cronista canonico,
si sforza di far emergere la verità in prima persona, denunciando il
coinvolgimento della polizia nell’omicidio. Tenterà di aiutarlo a far trionfare
la giustizia l'avvocato Mello Sequeira, detto Loton per la vaga somiglianza all’attore
Charles Laughton: una figura indimenticabile, nobile di famiglia ed anarchico
per vocazione, realista ed allo stesso tempo metafisico, difensore degli
emarginati ma ben lontano dal dichiararsi sconfitto. La testa perduta
di Damasceno Monteiro ha la ‘presa’ narrativa di un poliziesco ed allo
stesso tempo la passione del romanzo morale.
Antonio
Tabucchi, La testa perduta di Damasceno Monteiro,
Milano, Feltrinelli, 1999; pp. 240
Voto
8