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  19/05/2024 - 03:34

 

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Scanner - cinema
 


4° reportage da Venezia
E la nave va…
Special di Scanner su la 63° edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
Al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2006

 




                     di Matteo Merli


4° reportage da Venezia, 2006: bilancio
3° reportage da Venezia, 2006
2° reportage da Venezia, 2006
1° reportage da Venezia, 2006


Della Mostra del cinema di Venezia si è sempre detto di tutto e di più in questi anni, definito come evento elefantiaco dalle proporzioni gigantesche che si rivelano poi controproducenti per quanto riguarda l’organizzazione e l’invecchiamento delle strutture esistenti. Succedono i direttori e i problemi rimangono, anche se l’atteso confronto con la temibile Festa del cinema di Roma, ha generato un certo fermento intorno all’utilità del festival principe d’Italia e della crescita stessa dell’evento. Venezia rimane un appuntamento imprescindibile, per storia e contiguità di ricerca, dimostrandosi non solo un inerte contenitore di linguaggio, ma viatico per la ricerca protesa alle nuove correnti cinematografiche. Il lavoro di Muller in questi anni è stato ispirato ed altre volte indicativo per intuizione e anticipazione di stili ed autori, guadagnando stima e consensi da parte delle major hollywoodiane e addetti ai lavori. Il passo successivo dovrà essere nel tentativo di costruire il nuovo Palazzo del cinema ed adeguare le zone circostanti per competere ad armi pari con Cannes e Berlino, portando alla sua antica bellezza il paesaggio sognante del Lido e dando lustro culturale al nostro paese, in debito d’ossigeno da questo punto di vista. Piccole beghe quest’anno ci sono state consegnando poche proiezioni per gli accrediti cinema, e con una programmazione giornaliera non propriamente felice, disseminando i film del concorso a sera inoltrata per la maggioranza degli accrediti stampa (ovviamente esclusi i daily). A parte questi lievi errori, sicuramente l’animo di questa mostra sta nei numeri con 22 opere del concorso per la prima volta nella storia della Mostra dal dopoguerra a oggi sono in prima mondiale come per la sezione Orizzonti, indicativa del prestigio storico della Mostra veneziana. La giuria preseduta da Catherine Deneuve ha stupito con un verdetto spiazzante, ponendo in vetta alle preferenze Still life del regista cinese Jia Zhang-Ke, mentre noi avremo preferito il film thailandese di Weerasethakul per la sua capacità di rinnovare il cinema, ma forse la propensione della giuria è andata verso opere che ponessero uno sguardo incisivo sulla realtà, soprattutto di registi provenienti da zone poco conosciute come appunto Daratt di Mahamat-Saleh Haroun che si è aggiudicato il Premio speciale della giuria, escludendo così Bobby e Nuovomondo dai premi più importanti. Crialese dal canto suo è stato risarcito con un premio inventato per l’occasione con il Leone d’argento rivelazione: è trapelato attraverso le dichiarazione del giurato Michele Placido, grande sostenitore della pellicola, che per un solo punto non si è aggiudicato il premio più prestigioso. Invece la Coppa Volpi per l’interpretazione femminile era già da tempo nelle mani dell’insuperabile Helen Mirren per the Queen; desta perplessità invece Ben Affleck vincitore come miglior attore, surclassando i ben più meritevoli Sergio Castelletto e Clive Owen. Una giuria divisa, riscontrabile da come ha assegnato i premi, spesso litigiosa al culmine dell’indecisione fino al verdetto finale: come sappiamo l’armonia non è sempre di casa in questi appuntamenti festivalieri. La serata della premiazione si è svolta nella solita prassi ingessata, con lunga passerella e musica enfatica: sul palco della sala grande Isabella Ferrari vestita in verde supportata da Massimo Sebastiani, e questa doppia conduzione non convince da subito con gli inevitabili accavallamenti verbali: forse avrebbe garantito miglior sobrietà una sola voce a dettare i tempi, evitando così inciampi come chiamare mademoiselle la Deneuve (dopo i venticinque anni, è inopportuno). Riflettendo a pochi giorni dalla premiazione, quello che ha deluso è stato il cinema americano, con solo le pellicole di Emilio Estevez e Spike Lee a svettare; dall’altra parte del pianeta, l’oriente ha come sempre dimostrato una vitalità inesauribile, e ritornando nel vecchi continente possiamo dire nel riconoscerci in un cinema con luce ed ombre, ma inossidabile dal punto di vista di autori emergenti pronti a rinverdire la rosa delle nuove promesse, Italia inclusa. La Mostra di Venezia è una nave in perenne viaggio, in cerca di un porto dove ancorare stabilmente, ma sorretta dalla pervicace professionalità di un capitano ( Muller ) e della sua ciurma che sanno guardare all’orizzonte con immutata speranza.

 

 

I Magnifici 7

Gli impedibili di Scanner

 

Inland Empire di David Lynch (  fuori concorso )

Syndromes and a Century di Apichatpong Weerasethakul ( concorso )

Bobby di Emilo Estevez ( concorso )

Sakebi di Kurosawa Kyoshi ( fuori concorso )

Fangzhu di Johnnie To ( concorso )

Zwartboek di Paul Verhoeven ( concorso )

When the leeves broke. A requiem in four acts di Spike Lee ( orizzonti doc )

 

 

Premi

 

LEONE D’ORO per il miglior film a:

Sanxia Haoren (Still Life) di Jia Zhang-Ke

 

 

LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:

Alain Resnais per il film Private Fears in Public Places

 

 

LEONE D’ARGENTO RIVELAZIONE a:

Emanuele Crialese per il film Nuovomondo - Golden Door

 

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:

Daratt di Mahamat-Saleh Haroun

 

 

 

COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a:

Ben Affleck

 

nel film Hollywoodland di Allen Coulter

 

 

COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a:

Helen Mirren

nel film The Queen di Stephen Frears

 

 

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a:

Isild Le Besco

nel film L’intouchable di Benoît Jacquot

 

 

OSELLA per il miglior contributo tecnico a:

Emmanuel Lubezki

direttore della fotografia del film Children of Men di Alfonso Cuarón

 

OSELLA per la migliore sceneggiatura a:

 

Peter Morgan

 

per il film The Queen di Stephen Frears

 

 

LEONE SPECIALE a:

 

Jean-Marie Straub e Danièle Huillet

 

per l’innovazione del linguaggio cinematografico

 

Orizzonti

 

 

PREMIO ORIZZONTI a:

 

Mabei shang de fating di Liu Jie

 

 

 

PREMIO ORIZZONTI DOC a:

 

When the Levees Broke: A Requiem in Four Acts di Spike Lee

 

 

 

 PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”

 

La Giuria Opera Prima della 63. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, composta da Paula Wagner (Presidente), Guillermo Del Toro, Mohsen Makhmalbaf, Andrei Plakhov, Stefania Rocca, ha deciso di conferire il:

 

 

LEONE DEL FUTURO - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” a:

 

Khadak di Peter Brosens e Jessica Woodworth

 

 

Corto Cortissimo

 

MENZIONE SPECIALE al film:

 

Adults Only di YEO Joon Han

 

 

PRIX UIP per il miglior cortometraggio europeo a:

The Making of Parts di Daniel Elliott

 

 

LEONE CORTO CORTISSIMO per il miglior cortometraggio a:

Comment on freine dans une descente? di Alix Delaporte

Voto 7 ½ 

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