Il mio amico Eric
Regia di Ken Loach
Cast: Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns, Stefan Gumbs, Lucy-Jo Hudson, Cole Williams, Matthew McNulty, Laura Ainsworth, Max Beesley, Kelly Bowland; commedia; Gran Bret./Fran./Ita./Bel.; 2009; C.
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My name is Joe
Bread and Roses
11 settembre 2001
Sweet Sixteen
Un bacio appassionato
Il vento che accarezza l'erba
Il mio amico Eric
La vita del postino Eric Bishop è davvero un
disastro: due figliastri lasciatigli dalla seconda moglie con i quali non ha un buon rapporto e che non promettono affatto
bene; una problematica richiesta d’aiuto da parte di un’altra figlia, ora
ragazza madre, avuta dal primo matrimonio con Lily, il primo amore che non ha
mai dimenticato ma che ha abbandonato in gioventù, oppresso dal carico di
responsabilità. Dato che neppure il lavoro va poi così bene, il povero Eric comincia a scivolare nella depressione, arrivando a
pensare perfino al suicidio: la sua unica consolazione è il tifo per il Manchester United ed una sorta
di venerazione per il più grande campione calcistico del passato recente dei Reds, il
grande Eric Cantona. Ed
è proprio nel momento più buio che si verifica una
stupefacente apparizione: proprio mentre è intento a parlare al poster di Cantona della sua camera, Eric resta
letteralmente attonito quando si materializza come per magia proprio
l’inimitabile Cantona,
iniziando ad ammannire al suo allibito protetto aggressivi consigli, proverbi
in serie e tante pillole di saggezza per aiutarlo a riprendere in mano la sua
vita, focalizzandosi su quel che è più importante, a cominciare dal suo amore
perduto, Lily. Continuerà ad assisterlo anche e soprattutto quando il gioco si
farà più duro, in perfetto accordo col suo carattere da leader.
Con Il mio amico Eric
per una volta tanto l’impegnatissimo Ken Loach – che peraltro è un
tifoso dichiarato – ha abbandonato il suo cinema di denuncia e d’impatto
documentaristico per questa piccola commedia dal retrogusto onirico e fiabesco
sul valore dei miti positivi, una storia divertente e
profonda al tempo stesso (basata anche sui reali problemi della working class) cui l’autoironia
di Eric
Cantona conferisce una marcia in più: l’ex
campione transalpino, senza (almeno apparentemente) prendersi troppo sul serio,
elettrizza il suo sfortunatissimo protetto con una grandinata di proverbi e
frasi ad effetto che magari non significano poi molto, ma riescono a svegliarlo
dal suo torpore esistenziale – d’altra parte non c’è da meravigliarsi, dato che
nella migliore battuta del film il
fuoriclasse francese scherza così su se stesso: “Io non sono un uomo, sono Cantona!” –. Il gusto per la battuta fulminante è peraltro
un’abitudine di lungo corso per l’ex campione del Manchester
United, iniziata per l’appunto nel momento più buio
della sua carriera, quando commentò la maxisqualifica da nove mesi che gli era
stata comminata in modo sibillino e laconico: “Quando i gabbiani seguono un
peschereccio, pensano che delle sardine finiranno in mare”. Un piccolo grande film che fa sorridere e riflettere al contempo,
esortandoci a prendere in mano la nostra vita con un po’ di filosofia e
possibilmente con un pizzico di sano umorismo. Un Loach
inedito da non perdere.
Il mio amico Eric - Looking for Eric, regia di Ken Loach, con Steve Evets, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns, Stefan Gumbs, Lucy-Jo Hudson, Cole Williams, Matthew McNulty, Laura Ainsworth, Max Beesley, Kelly Bowland; commedia; Gran Bret./Fran./Ita./Bel.; 2009; C.; dur. 1h e 56’'
Voto
7/8
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