The Hi-Lo Country
Alta fedeltà
Liam
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Chéri
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Il regista di Alta Fedeltà, ritorna ad una produzione a basso costo, con un piccolo gioiello prodotto dalla BBC. Liam è la trasposizione del romanzo autobiografico di Jimmy McGovern The back packer boy. L'ambientazione è un sobborgo grigio e opprimente della Liverpool proletaria degli anni trenta, quelli della crisi economica e della disoccupazione. In primo piano una famiglia di origine irlandese, padre operaio, madre casalinga e tre bambini, l'ultimo dei quali ( Liam ) è afflitto da balbuzie e sottoposta ad un angosciante educazione religiosa, tesa a reprimere ogni desiderio sessuale e ad alimentare sensi di colpa. Il film adotta un scenario cupo e avvelenato, dove la perdita di ogni residuo di speranza, getta il padre di Liam nella disperazione, aderendo in un secondo momento al gruppo dei fascisti. Entrando in contatto con questo universo, l'uomo rinnegherà il proprio passato, facendosi portatore di una nuova morale. Il tutto è visto con gli occhi del piccolo Liam, che è testimone attonito del disfacimento della sua famiglia, in un clima storico opprimente, dove solo il sorriso può consegnare una flebile speranza. Sceneggiatura impeccabile, con attori all'altezza dei loro ruoli, tutti requisiti che appartengono alla tradizione cinematografica britannica. Frears costruisce un film intenso, senza una sbavatura, capace di coinvolgere nel pieno merito di un opera che evita le secche del sentimentalismo patetico.
Liam, regia di Stephen Frears, con Ian Hart, Claire Hackett, Anne Reid, Anthony Borrows; Gran Bretagna; 2000; C
Voto
6