The Bourne Identity
Mr. & Mrs. Smith
Fair Game - Caccia alla spia
Un
giovane viene ritrovato per caso al largo delle coste mediterranee da un
peschereccio italiano. Segni particolari: tre proiettili nella schiena, il
numero di un conto corrente svizzero, tabula rasa sul proprio passato.
Recuperate le forze, lo sconosciuto protagonista di The Bourne Identity parte così
alla volta di Zurigo per cercare indizi sull’anagrafe dispersa nei meandri
della sua memoria in frantumi. Da una cassetta di sicurezza arrivano risposte
sibilline, o meglio i ferri del mestiere di un agente speciale: numerosi
passaporti, denaro contante in valute diversificate, una pistola automatica ed
un nome, Jason Bourne, con relativo indirizzo parigino. Gradualmente Jason si rende
conto di parlare con naturalezza estrema varie lingue, di padroneggiare le più
letali tecniche di combattimento e di sapere esattamente come comportarsi nelle
situazioni più rischiose, in cui si trova ben presto coinvolto: la sua identità
perduta, a lui del tutto ignota, è ben chiara a coloro che stanno tentando di
eliminarlo con ogni mezzo, e probabilmente molto scomoda. Per seguire l’unico
indizio sicuro e depistare chi lo sta braccando, Jason Bourne si rivolge alla
prima persona che incrocia la sua strada, ovvero Marie Kreutz,
una stravagante ragazza tedesca che ha il grande pregio di possedere l’auto
giusta (una poco vistosa Mini d’annata) al momento giusto, e che accetta di
portarlo a Parigi in cambio di ventimila dollari. Per i due comincerà una
sarabanda di inseguimenti, agguati e pericoli in serie, con l’immancabile
pizzico di romanticismo a ravvivare la trama in sottofondo. The Bourne Identity,
caratterizzato dalla regia adrenalitica ed iperdinamica di Doug Liman, è un
serrato thriller d’azione tratto dall’omonimo romanzo di Robert Ludlum:
un ottimo action movie assai lontano dall’accezione hollywoodiana del
genere, soprattutto grazie al fascino dall’ambientazione europea (nello stile
di Ronin, per intenderci) ed in virtù dell’efficace caratterizzazione
dei personaggi. In questo ambito Liman sembra essersi ispirato più al vecchio Hitchcock
che non alla produzione più recente (e deteriore) del cinema americano: un
mistero di base (non troppo enigmatico, a dirla tutta), una lamina di suspense
che incombe costantemente sulla trama, un eroe in perenne affanno per il suo
handicap mnemonico, infine un’eroina ‘normale’ coinvolta suo malgrado in
circostanze eccezionali. Una gioiosa macchina d’intrattenimento spionistico,
insomma, con lo spettacolare clou dell’inseguimento automobilistico per
i vicoli di Parigi. Curiosamente Matt Damon ha voluto
giocare la carta dell’agente speciale subito dopo che il suo grande amico Ben Affleck ha
accettato di vestire i panni del giovane agente della Cia Jack Ryan in Al vertice della tensione:
stando all’esito di The Bourne Identity, Damon pare aver scelto con la
consueta sagacia, anche perché il personaggio di Jason Bourne, protagonista di
una trilogia romanzesca di Ludlum, gli consentirà d’interpretare anche gli
immancabili sequels.
The
Bourne Identity, regia di Doug Liman, con Matt Damon, Franka Potente, Chris
Cooper, Clive Owen, Brian Cox, Julia Stiles; azione;
Usa; 2002; C.; dur. 1h e 50’
Voto
7+