L’ultimo
film di Ted Demme racconta la rapida
ascesa e caduta dell’intraprendente self made man che negli anni
Settanta iniziò a diffondere la moda della cocaina negli Stati Uniti: una
storia vera, la storia di George Jung,
un giovane che fin da bambino ha voluto un destino diverso dal padre – onesto
ed irreprensibile imprenditore, ma sempre in affanno per sbarcare il lunario –
e perciò si è trasferito a Los Angeles, ha cominciato a spacciare droga
leggera, ad accumulare soldi facili e a volerne sempre di più. Dalla marjiuana
alla cocaina il passo è breve: Jung è infatti una curiosa miscela di ingenuità
e sregolatezza, e le remore morali non fanno parte del suo modus vivendi.
In più la sua corsa verso
il successo non conosce sosta, almeno nel momento ascensionale: George Jung
diventa uno dei primi corrieri americani del cartello colombiano della droga,
in pratica il braccio destro negli Usa del temibile Pablo Escobar, arrivano
vestiti griffati (vistossimi e kitsch in accordo al periodo), case ed
automobili costose. Tutto ciò senza problemi di sorta a livello di
distribuzione, quasi in modo naturale, senza ricorrere a complesse strategie
‘commerciali’. La corsa unidirezionale di Blow, raccontata secondo un’efficace
griglia di flashbacks, continua con il primo grande lutto della vita del
controverso protagonista, il male incurabile che colpisce l’amatissima prima
compagna: è da questa chiave di volta drammatica che la vita di George Jung
comincia a procedere lungo una strada più tortuosa, tra scivoloni e risalite,
che lascia intravedere l’annunciato tonfo finale in cui tutti i sogni del
nostro improbabile eroe finiranno irrimediabilmente infranti. Blow anche dal punto di vista
registico è in accordo con la linea biografica di George Jung: questa parabola
del lato nascosto dell’american dream si sviluppa infatti con un inizio
adrenalitico e scintillante, una parte centrale di alti e bassi ed una caduta
conclusiva nel patetico, forse eccessivamente fine a se stessa. Ad ogni modo il
film si fa vedere per la consueta prova di Johnny Depp,
probabilmente l’attore più versatile ed affidabile della sua generazione. Da
segnalare anche l’efficace colonna sonora d’annata, in cui spiccano Stones,
Faces, Cream e Bob
Dylan.
Blow, regia di Ted Demme, Johnny Depp, Penélope Cruz, Ray Liotta, Jordi Molla; biografico; Usa; 2001; C.; dur. 2h e 4'
Voto
6
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