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  20/04/2024 - 07:56

 

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Big Eyes
Di Tim Burton
L’arte ha grandi occhi, ma soffre in famiglia. La controversa parabola artistica di Walter e Margaret Keane
USA, 2014. Con Christoph Waltz, Amy Adams

 




                     di Giovanni Ballerini


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Per chi è attratto dal mercato dell’arte, ma non ne capisce fino in fondo i meccanismi, ma anche per chi crede che un capolavoro sia solo un quadro bellissimo o una scultura ispirata, consigliamo il film Big eyes, il nuovo lavoro registico di Tim Burton con due grandi protagonisti: Amy Adams e Christoph Waltz.
Il film, che è ispirato alla storia di due artisti, Walter e Margaret Keane, è il secondo che il regista americano dedica a una biografia. E, se il primo film biografico (Ed Wood) era una strana, visionaria e avvincente storia ispirata alla vita e alle opere cinematografiche di Edward D. Wood Jr. il peggior regista di tutti i tempi, questo film dedicato alla parabola artistica e personale dei Keane non è certo da meno, visto che riprende un’incredibile storia vera che, oltre a descrivere una volta in più il declino di un rapporto amoroso, illumina una delle prime grandi bugie artistiche dei nostri tempi.
E’ un Tim Burton incisivo e meno divagante del solito quello che sta dietro alla macchina da presa: il regista non si fa tentare da narrazioni iper-surreali, ma punta decisamente a mettere in luce la controversa vicenda coniugale e artistica dei Keane. La pellicola di dipana mettendo presto in primo piano a meccanismi del mercato dell’arte (in particolar modo i prodromi della commercializzazione, della riproducibilità tecnica dell’arte), che prima deride e poi scopre il magnetismo e la poesia di tele naif, eppure a loro modo contemporanee, che ritraggono bambini con gli occhioni languidi e smisurati. Occhi molto grandi su cui si specchiamo sentimenti in divenire, anche quelli degli estimatori di queste opere d’arte che sembrano partorite da un essere senza tempo.
Dei quadri che sono realizzati con passione da Margaret Keane (una splendida e credibile Amy Adams formato Marylin che per questa interpretazione ha vinto un Golden Globe nel 2015) si prende la maternità il marito Walter che ha l’intuizione di scatenare intorno a queste tele un avventuroso (e fuori dagli schemi) proto marketing che riesce a calamitare l’interesse di ogni tipo di pubblico all’epoca. Siamo nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta tutti diventano pazzi per quei bimbi sai grandi occhi. Walter Keane, che non perde occasione di pubblicizzare in ogni maniera possibile questa produzione e, coinvolgendo l’interesse dei media, si fregia del ruolo di artista del momento, facendo suoi preso meriti creativi, popolarità e ovviamente guadagni. La verità è un’altra, gli spettatori del film la conoscono fin dai primi fotogrammi che ritraggono una Margaret felice solo nella creazione artistica (e quindi desiderosa anche di affetto), gli Stati Uniti e i tanti acquirenti dei Big eyes si accorgeranno della verità solo dopo il divorzio fra i due, che rivelerà i particolari di una storia talmente improbabile da sembrare inventata.

Big Eyes, USA, 2014, di Tim Burton. Con Christoph Waltz, Amy Adams, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Danny Huston, Terence Stamp, Stephanie Bennett, Heather Doerksen, Andrew Airlie, Jon Polito, Elisabetta Fantone, Emily Fonda, James Saito, Vanessa Ross, Steven Wiig, Jill Morrison e Emily Bruhn. In sala dal 1 gennaio 2015.

Voto 7 + 

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