Ligabue Quasi Acustico Tour 2011, concerto alla Pergola di Firenze
Ligabue Tour 2010, concerto allo Stadio Artemio Franchi di Firenze
Luciano Ligabue,
Arrivederci mostro, Warner Music 2010
Ligabue Live in Florence 2006
Ligabue da Guinness
Il concerto al campovolo 2005
Ligabue tour 2003, In Teatro
Fuori come va?
Fuori come va? Altra recensione
Dazeroadieci
Miss Mondo
Radiofreccia
Attesissima la nuova fatica di Luciano Ligabue, realizzata in California
all’arrivo dei suoi 50 anni, prodotta da Corrado Rustici, è una
raccolta di 12 pezzi dal forte impatto quasi tutti carichi di chitarre, esce a
20 anni esatti dalla pubblicazione dell'album d'esordio "Ligabue" (11 maggio
1990).
Con una band rinnovata, a parte Capitan Fede Poggipollini,
e più metallica rispetto alla
precedente il rocker di Correggio ha
sicuramente fatto un album migliore di altre sue cose recenti e un po’ al
di sotto dei lavori dell’inizio della sua carriera.
Il nuovo album del Liga,
preceduto idealmente da due antologie ("Primo
Tempo" nel 2007 e "Secondo
Tempo" nel 2008), che in qualche modo hanno creato i presupposti per
una nuova avventura, inizia con l’adrenalinica “Quando canterai la
tua canzone” che celebra la vita vissuta come una canzone cantata a tutto
volume che deve necessariamente avere il tuo nome.
Seguono “La linea sottile” e “Nel
tempo” dal ritmo impetuoso con chitarre grintosissime.
Si continua con “Ci sei sempre stata”, una delle
migliori del disco a mio avviso, una sorta di “serenata” dove le
chitarre di Niccolò Bossini e Federico Poggipollini arrivano addirittura a non farci rimpiangere Mel Previte.
Ancora tanta energia né “La verità
è una scelta” per arrivare a un’altra perla dell’album
“Caro il mio Francesco”, pezzo essenziale con voce e pochissimi
strumenti, una “Avvelenata” di Guccini contemporanea, dove la
rabbia dell’inizio culmina nella speranza finale di “qualcuno che
abbia il tempo di ascoltare e di ballare”.
Si arriva a “Atto di fede” un serrato e urlato
inno alla vita per continuare con “Un colpo all’anima” forse
un po’ troppo stile Liga ma dal ritmo incantevole dove parole e musica si
amalgamano alla perfezione.
Stupendo l’attacco di chitarra per “Il peso
della valigia” e divertente il rock/blues di “Taca
banda” dove si cimenta alla batteria suo figlio Lenny e dove si prende in
giro l’italietta odierna.
L’ultimo piccolo capolavoro del disco è
“Quando mi vieni a prendere” dedicata alla tragedia di Dendermonde
del 2009 quando un uomo vestito da Pierrot entrò in un asilo e uccise a
pugnalate un insegnante e due bambini e ne ferì altri 12, raccontata con
perfetta delicatezza attraverso il dialogo a distanza fra un bambino e la sua
mamma con una dolce melodia rock.
Chiude “Il meglio deve ancora venire” pezzo
ottimista e carismatico che sprigiona proprio tanta tanta energia.
Per concludere, che dire, a volte è vero si ha un
po’ nostalgia del vecchio e spontaneo Ligabue che ci raccontava storie belle e
magiche ma in fondo resta sempre un grande musicista che racconta e trasmette
emozioni grandissime.
Ligabue, Arrivederci Mostro, Warner Music 2010
Tracklist:
“Quando canterai la tua canzone”
“La linea sottile”
“Nel tempo”
“Ci sei sempre stata”
“La verità è una scelta”
“Caro il mio Francesco”
“Atto di fede”
“Un colpo all’anima”
“l peso della valigia”
“Taca Banda”
“Quando mi vieni a prendere (Dendermonde,23/01/09)”
“Il meglio deve ancora venire”
Voto
8