Talk on Corners
Unplugged
In blue
Rischia di diventare un'abitudine diffusa nel mondo dello show business: il gruppo irlandese dei Corrs è l'ennesima famiglia a diventare una pop band, nel loro caso con l'addittivo di un sound che pesca a piene mani dal repertorio folkloristico del loro paese. I Corrs sono composti rispettivamente da Andrea (voce solista e flauto), dalle sorelle Sharon (voce e violino) e Caroline (voce, batteria e percussioni), e dal fratello Jim (chitarre e tastiere). Nota lieta fin dal primo brano dei quattordici contenuti in Talk on corners - secondo album dei Corrs dopo il debutto con Forgiven, not forgotten nel 1995 - sono i cori che emergono qua e là a sprazzi a colorare le canzoni: le armonie raggiunte dalle tre belle sorelle (difficilmente distinguibili anche nell'aspetto, tanto si assomigliano) sono fondate su un affiatamento vocale perfetto, di grande impatto musicale. Delle canzoni in senso stretto si può dire che - a partire dal singolo Only when I sleep - sono piacevoli fin dal primo ascolto, non troppo originali magari, ma indubbiamente accattivanti e molto orecchiabili. Punto di forza del disco è I never loved you anyway, una canzone che riesce davvero a dilatare nella dimensione pop le sue radici celtiche, con un gioioso effetto generale che si amplia a dismisura in crescendo. Per il resto sono degne di citazione almeno l'energica When he's not around, la romantica Don't say you love me, l'eterea So young, mentre sul versante squisitamente folk è d'obbligo ricordare la strumentale Paddy McCarthy. Talk on corners presenta anche due covers: una è Dreams, scritta da Stevie Nicks dei Fleetwood Mac, l'altra è l'ultima nella scaletta del disco, la suggestiva Little wing di Jimi Hendrix, che non compete con il riarrangiamento di Sting in ... Nothing like the sun (1987) ma è comunque una valida rielaborazione. Il pop folk di Enya è un'altra cosa, ma anche i Corrs dimostrano di saperci fare.
Corrs, Talk on corners [Atlantic 1996]
Voto
7