Non
erano certo trentamila, come si affannavano a dire e ad auto celebrarsi i due
presentatori del concerto (Paola Maugeri ed Enrico Silvestrin) dal palco, le
presenze nel parco delle Cornacchie alle Cascine per il Coca Cola Live,
l’evento musicale in diretta nazionale su Mtv.
Molto televisivo, con pause allarmanti per il
pubblico in piedi, entrato gratuitamente quindi senza in alcun modo voce in
capitolo, lì per fare volume e numero alla sesta tappa del mega concertone finale
dell’accoppiata delle multinazionali, tra fischi, urla e sculettamenti nel
giorno della barbara conclusione del rapimento di massa russo, con ancora i
boati delle ultime stragi irakene, l’eco degli autobus saltati in Israele.
Con il minuto di silenzio iniziale si tira un bel
colpo di spugna, si ripulisce il sangue dai telegiornali e si può continuare
con lo show business, tutti un po’ più sollevati, soprattutto i ragazzini con i
loro idoli ed i capelli sparati in testa che forse in tv guardano soltanto i
video e le pellicole di produzione a stelle e strisce.
Due schermi giganti ai lati del palco proiettano,
come se non bastasse, altra pubblicità che in quel momento viaggia nell’etere
nelle frequenze di Mtv, mentre i ragazzi sudano sotto la telecamera a giraffa
che insegue curiosità e volti da sbattere in onda.
Ore 21, parte la diretta: Enrico Silvestrin, un recente passato da attore nei film di Muccino, cerca subito
di farsi amico il pubblico con la frase più scontata e banale del suo
repertorio, “Complimenti per essere tornati in serie A”, e la rocker catanese
Paola Maugeri, veri precursori degli attuali vj, presentano a turno, con stile
tutto da sagra americana, infarcito da termini da surfisti californiani ed urla
da ragazze pon pon, i gruppi sul palco fiorentino.
Ecco gli italiani “Rio” con le loro ballate
rockeggianti: niente di nuovo, né tanto meno di sconvolgente, all’orizzonte.
Poi è la volta di “Melissa Auf der Kauf”, la
bassista rossa, ricorda molto Fiorella
Mannoia ma con lo sguardo più algido, ora solista, nata musicalmente prima
al fianco delle “Hole” di Courtney Love, la
moglie dell’icona suicida del Grounge di Seattle, Kurt Cobain, leader
dei Nirvana, poi passata agli “Smashing
Pumpkins”: la fama che la precede è sicuramente migliore dei propri pezzi.
Passano senza infamia e senza lode, nel disinteresse
generale, anche i “The Music”, britannici capelloni che rifanno il verso a Led Zeppelin e Deep Purple da una
parte, mischiando le armonie dei Metallica
e degli Iron Maiden, ma in versione
più commerciale e rassicurante per queste generazioni tirate su a suonerie di
cellulari e sms.
Arrivano “Le
Vibrazioni”, che da due anni ripropongono sempre lo stesso album, il primo
e finora unico, fino all’attrazione “Kelis”,
già consacrata con la faciloneria disarmante del nostro mondo mordi e fuggi “la
nuova regina della black music”.
Voto
5.5