partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Muse
Will of the people
Patti Smith
Banga
Amy MacDonald
This Is The Life
Red Hot Chili Peppers
I’m with you
Led Zeppelin
Mothership
Anna Calvi
Anna Calvi
Coldplay
Mylo Xyloto
Ben Harper
Give ‘till it’s gone
Gomez
Whatever's on your mind
Foo Fighters
Wasting Light

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  24/04/2024 - 14:14

 

  home>musica > rock

Scanner - musica
 


Ben Harper
Burn to shine
[Virgin 1999]
Emozioni di rara intensità musicale

 




                     di Paolo Boschi


Burn to shine
Diamonds on the inside
Give ‘till it’s gone


Per ammissione dello stesso Ben Harper la sua musica è difficile da stringere in una sola definizione. Ed è realmente così: il sound dell'eclettico artista americano ha come riferimento fisso la black music, continuamente riletta (o, meglio, rivista) in base alle esigenze del momento ed a quanto gli detta la sua verve creativa. Burn to shine interrompe un silenzio di due anni - The will to live uscì nel 1997 - che certo sarà sembrato interminabile alla folta schiera dei suoi estimatori, la cui maggioranza ha residenza proprio nel vecchio continente. E non si tratta del vecchio luogo comune per cui nemo propheta in patria: Ben Harper esprime emozioni di rara intensità musicale, operando come funzionale filtro di rinnovamento verso gli induscussi maestri della musica nera. E' quanto non ha smesso di fare dal significativo debutto con Welcome to the cruel world nel 1994, ripetendosi l'anno successivo con Fight for your mind, a tutt'ora il suo disco più 'teso'. La sua musica è cultura sonora a tutti gli effetti, meno carica di glamour rispetto a Prince (The Artist, please), egualmente poliedrica in confronto a quella di Lenny Kravitz ma (molto) più spontanea - e decisamente meno commerciale -: istintivi modelli di riferimento John Lennon, Jimi Hendrix e i Led Zeppelin. Burn to shine, realizzato con l'apporto sempre valido degli Innocent Criminals - Juan Nelson (basso), Dean Butterworth (batteria) e David Leach (percussioni) -, continua l'ennesimo itinerario di viaggio del cantante e chitarrista americano, concentrandosi stavolta in direzione più marcatamente intimista. La gran parte dei dodici brani sono suggestive ballate, talora d'insostenibile delicatezza - vedi l'ombroso apripista Alone, le splendide The woman in you e Tho hands of a prayer, o infine In the Lord's arms, che potrebbe passare per un pezzo di Cat Stevens -. La parte più solare (e sperimentale) dell'album è la centrale, quando Ben Harper sceglie di alzare decisamente il ritmo: ne nasce una progressione da urlo che parte dal banjo sporco di Suzie blue, passa per il ridente country blues di Steal my kisses, quindi per il serrato rock della title track, per arrivare al soul molto old style della bellissima Show me a little shame. E Ben Harper non si fermerà certo qui...

Ben Harper, Burn to shine [Virgin 1999]

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner