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  14/05/2024 - 13:21

 

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Socìetas Raffaello Sanzio
Crescita XVI Firenze
Crescita della Tragedia Endogonidia, regia, scene, luci e costumi: Romeo Castellucci, drammaturgia musicale e composizione vocale: Chiara Guidi, con Sergio Scarlatella e Gianni Plazzi, musiche originali: Scott Gibbons
Martedì 20 e mercoledì 21 dicembre 2005 dalle ore 19.00 (ogni 30 minuti, gruppi di 40 spettatori alla volta) a CANGO, Cantieri Goldonetta di Firenze

 




                     di Giovanni Ballerini


Socìetas Raffaello Sanzio: Progetto per la città di Firenze
Socìetas Raffaello Sanzio: B.#03 Berlin
Socìetas Raffaello Sanzio: Crescita XVI Firenze


La XVI Crescita è un’azione teatrale che fa riferimento a uno o più episodi della tragedia Endogonidia, (il ciclo drammatico che la Socìetas Raffaello Sanzio ha incominciato nel 2002 e terminato nel dicembre 2004). La XVI Crescita va in scena in prima assoluta a CANGO, Cantieri Goldonetta di Firenze il 20 e il 21 dicembre 2005 dalle ore 19.00, ogni 30 minuti, gruppi di 40 spettatori alla volta.

“Ogni Crescita sviluppa una o più figure tra quelle che ricorrono nella Tragedia Endogonidia: è dunque un dispositivo che permette di ampliare il prisma dei motivi drammatici di un soggetto o di un certo quadro – spiega la Socìetas Raffaello Sanzio -. Ma ciò che caratterizza la Crescita è un’origine pratica che deriva oltre che dall’Episodio anche dal luogo dove essa si compie, e poi anche la rapidità dell’azione e della demolizione. E’ una comparsa locale che dura pochi minuti e che si ripete in modo ciclico. E’ una relazione tra luogo, umanità, materia e pensiero che va immaginata e realizzata in rapida successione, per questo motivo la sigla del titolo di questa Crescita potrà essere assegnata soltanto pochi giorni prima dell’azione teatrale. Se la Tragedia si basa sull’Episodio, la Crescita è agire episodicamente su un luogo”.

Crescita …da qualcosa o di qualcosa quindi. In questo caso è qualcosa che cresce da un corpo e si sviluppa singolarmente benché collegato a quel corpo. La Crescita è un’azione teatrale che dota l’intero arco della Tragedia Endogonidia, da cui essa dipende, di una sua particolare messa a fuoco. La Crescita non è dunque un’azione autonoma: deriva dall’Episodio cui fa riferimento (nella sigla del titolo) e ne sviluppa un aspetto, un oggetto. L’idea che sta al fondo della Tragedia Endogonidia è infatti quella di un pensiero che si muove e che si moltiplica: si muove di città in città e si moltiplica da spettatore a spettatore. Avendo abolito il Coro, la cui funzione classica era quella di spiegare i fatti che si avvicendavano, ora tocca soltanto agli spettatori “spiegare”, nel vero senso della parola: porre mano in prima persona alle parti più nascoste del teatro. Ma oggi il problema della drammaturgia sta nelle pieghe, non nella spiegazione. Gli occhi vedono molto bene quello che succede. La mancanza delle parole però pare confondere una veduta così chiara. In realtà la veduta continua a essere chiara e l’incomprensione è fortemente presunta: essa tradisce l’abitudine ad affidare soltanto al linguaggio verbale la chiave di lettura della storia.

Voto 8 

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