ZOOM Festival 2007
ZOOM Festival 2006
Cosmesi, La primadonna: chi semina vento raccoglie tempesta, 2007
Teatro dell’Esausto, Foie-Gras, 2007
Compagnia gogmagog, Have I none, 2007
"Dunque ci sarà della violenza incontrollata? Un po’, in effetti, a
voler essere obiettivi. Della violenza incontrollata, e da ogni direzione. Nord?
Est? Sud? Ovest? Dovunque si guardi?
Dovunque si guardi. Dovunque ci si senta come-a-casa. Della violenza
incontrollata. Degli errori di valutazione. Degli errori di comparazione. Dei
prezzi troppo alti per le attrazioni...
E lui non si diverte più".
Dipana il filo di un’interminabile lista di nozze Alessandro Raveggi nel suo nuovo spettacolo Foie-Gras. Oratorio II secondo studio di “Foie-Gras”, che viene proposto in prima nazionale dal Teatro
dell’Esausto al Teatro Studio di Scandicci (all’interno della
seconda edizione dello Zoom festival) venerdì 16 novembre 2007 e in replica sabato 17 novembre 2007, dopo le anteprime al Teatro Furio Camillo di Roma (l’8 novembre 2007) all’interno della edizione 2007 di Ubusettete fiera di alterià teatrali e (il 9 novembre 2007) nel corso dell’evento Supernova al Viper Theatre di Firenze.
Il ventiseienne
scrittore e regista fiorentino mette in scena un suo nuovo testo che vede come interpreti, oltre a se stesso, una non strepitosa Giulia Vannozzi e dei flash filmati con Tommaso Gabrielli e Alessio Nieddu. Per giovane drammaturgo e regista cresciuto al Teatro Studio si tratta di un’occasione per continuare
la ricerca sull’ibridazione tra teatro concettuale e teatro di prosa, per un teatro di linguaggio, tra drammaturgia e
installazione scenica.
“Un uomo non può sposarsi senza prima aver
studiato l’anatomia e sezionato almeno una donna”, scrive Balzac. In attesa
di sposarci, di sposare definitivamente le nostre idee, ci troviamo in un parco pubblico, diffrazione di un giardino privato, effrazione di un grande attico privato, dove sta la donna, Lei, un ‘lei’ declinato per tre (Mami,
Tosca, My Lady), bersagli di uno svuotamento di questo voyeuristico agone linguistico che non porta da nessuna parte.
E non deve portare. Perché si parla della nostra Cultura / Culture/ Kultur domestica, seducente, e in fin dei conti asessuata,
da quel luogo non-luogo di un Noi fatto
di macchiette, status symbol e dunque non-personaggi, simulacri intenti a
vivi-sezionare gli oggetti o meglio l’oggetto del desiderio. Mentre qualcuno, altrove, lontano-lontanissimo, Lui, anch’esso declinato al plurale, si sente come-a-casa nella sua missione om-bellica-le: il farsi (del)la guerra come esportazione e spaccio della democrazia, il parco giochi del proprio divertimento, col prezzo del biglietto sempre più alto.
Un foie-gras: la farcitura prima del matrimonio, le nozze con i fichi secchi, come nel rito egizio. Un patè di linguaggio dove non si risparmia nessuno, Walter Pater, Courtney Love, il
teatro di narrazione, la politica del buonismo, il post-femminismo, Platone,
passati al tritacarne più che al setaccio. Carne in scatola, nuovamente
resa simbolo, poi filtrata in serigrafia pop, e così via. Parliamo quindi del matrimonio, del
patrimonio, del mercimonio: di madri, di padri, di merci. Della loro circolazione all’interno, nel confine e fronte interno, di un linguaggio occidentale aguzzo, tagliente, baroccamente crudele. Chi intende ingannare e non essere ingannato deve per forza conoscere con esattezza
la rassomiglianza e la differenza delle cose. Questo significa sentirsi come – a - casa...
Il Teatro dell’Esausto nasce al Teatro Studio di Scandicci nel settembre
del 2005 e coinvolge giovani attori e performer under 30 provenienti dal
laboratorio dell’attore della Compagnia Krypton,
Istituto Charenton e Laboratorio Nove. Diretta da
Alessandro Raveggi, giovane drammaturgo e regista fiorentino, dal 1999
coinvolto in progetti del Teatro Studio, l'esordio della compagnia si ha con
“Già molto tempo prima” nella rassegna ETI “Altrescene05 –Scene in Zona” presso
lo stesso teatro. Con lo spettacolo “La caduta” la compagnia è
finalista del premio Tuttoteatro.com - Dante Cappelletti 2005 al Teatro Valle
di Roma, e successivamente debutta nel festival Estate a Radicondoli 2006.
Ospite alla Mostra del Teatro 2006 del Teatro Lux di Pisa, ha organizzato anche
i laboratori teatrali “S-Oggetto A”, “KISS”, “Teletext 777” in collaborazione con
l'attrice Angela Antonini allo Spazio K di Kinkaleri (Prato) e il centro
culturale Ambasciata di Marte (Firenze). Cura assieme alla compagnia Gogmagog
la rassegna di nuovo teatro italiano “ZOOM festival”. La prossima produzione
“Per farla finita col teatro di vernacolo” sarà tratta dal testo di A. Raveggi,
finalista del Premio Riccione 2007
e realizzata col sostegno di Armunia/Festival
Costa degli Etruschi (studio finale: 4-8 giugno 2008 Rialto Sant’Ambrogio –
Roma).
Voto
7