Shrek
Shrek 2
Shrek Terzo
Shrek e vissero felici e contenti
Prima
di Shrek il
mondo dei cartoons era un’equazione politicamente corretta il cui
risultato era invariabilmente l’universo Disney. Poi è arrivato il solitario ma
simpatico orco verde della Dreamworks
a mietere successi in platea ed a riscuotere consensi da parte dei critici a
suon di ruvide spallate alle fiabe disneyiane,
da Biancaneve fino a Pinocchio: andò a finire che Shrek si aggiudicò il
neonato Oscar quale miglior film d’animazione. Shrek 2, l’inevitabile sequel,
prima ha entusiasmato i critici di Cannes 2004, poi ha ripetuto al box
office l’exploit ottenuto dalla puntata apripista. La storia prende
avvio da dove si era interrotta, col ritorno di Shrek e Fiona in palude dopo
una meritata luna di miele in stile orchesco. Dopo aver sconfitto
un’inarrestabile draghessa ed il malvagio Farquaad, il Lord in formato
tascabile, Shrek è atteso da una sfida da far tremare le vene e i polsi,
nientemeno che l’incontro
con i regali suoceri. I due novelli sposi, arrivati all’hollywoodiano reame
di Lontano Lontano, trovano subito l’ostilità dei genitori sovrani, che
ovviamente incolpano il maleodorante orco verde d’aver plagiato la principessa
Fiona inducendola ad optare per sembianze orchifere al fianco di Shrek. Il machiavellico piano che i
regnanti architettano per ritornare allo status quo è semplice: disfarsi
dell’imbazzante genero e riportare Fiona a fattezze umane per concederla in
seconde nozze al melenso Principe Azzurro. Il tutto con l’aiuto dell’occhialuta
Fata Madrina e del noto cacciatore d’orchi rispondente al nome di Gatto con gli
Stivali. Riusciranno Shrek e il fido (e sempre logorroico) Ciuchino a superare
l’ardua prova? Quel che è certo è che ci proveranno tra un mare d’irriverenti
sberleffi alle fiabe istituzionali, citazioni cinematografiche a ripetizione e
fiumi di trovate umoristiche. Un sequel imperdibile
per cinefili d’ogni età.
Shrek 2, regia di Andrew Adamson e Kelly Ashbury; animazione; Usa; 2004; C.; dur. 1h e 45'
Voto
7/8