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  04/11/2024 - 22:02

 

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The Bourne supremacy
Regia di Paul Greengrass
Cast: Matt Damon, Joan Allen, Franka Potente, Brian Cox; azione/thriller; Usa; 2004; C.

 




                     di Paolo Boschi


Bloody Sunday
The Bourne Supremacy
United 93
The Bourne Ultimatum
Green Zone


Come si evince dal titolo, The Bourne supremacy è il sequel del fortunato The Bourne identity, tratto ovviamente dal secondo romanzo del ciclo di Jason Bourne, l’agente segreto smemorato creato da Robert Ludlum: trattasi però di un seguito di buon livello, a cominciare dallo scambio concretizzatosi in cabina di regia, dove Doug Liman ha passato il testimone al collega Paul Greengrass, già (meritato) Orso d’Oro a Berlino 2002 per lo struggente Bloody sunday. La storia prende le mosse più o meno al punto in cui s’era interrotta due anni fa, quando il nostro eroe aveva lasciato la scena dopo aver minacciato il suo precedente datore di lavoro, la Cia, di non rintracciarlo, pena la morte. Ma l’unico indizio di un duplice omicidio consumato nel bel mezzo di un’operazione segreta sembrano indicare proprio l’ex agente, che passa le sue giornate a Goa con la fidanzata, la bella Marie, e le notti con gli incubi di un passato dimenticato. In India viene così inviato un killer per eliminare il protagonista, ma fallisce bersaglio e costringe Jason Bourne a rientrare in azione: inizia così una serrata caccia all’uomo che dall’Asia si spingerà in Europa, a Berlino, Amsterdam, Napoli e Mosca, perché sulle tracce di Bourne c’è perfino un terzo incomodo, la mafia russa. La Cia e soprattutto l’immagine della principale agenzia spionistica americana non escono affatto bene dall’atto secondo della saga di Jason Bourne. Come nella pellicola apripista della serie, anche The Bourne supremacy è caratterizzata da un ritmo adrenalitico, con serratissime scene di lotta e inseguimenti degni del cinema di John Woo, sempre contrappuntati da una colonna sonora rutilante ed ossessiva, quasi assordante. La firma di Paul Greengrass si avverte soprattutto per l’uso parossistico – esattamente come avveniva in Bloody sunday – della telecamera a mano, una scelta registica che conferisce alle sequenze più movimentate uno stile nervoso (talvolta perfino troppo caotico) che si accorda a perfezione col carattere del protagonista, un letale ex agente Cia che ha dimenticato tutto il suo passato ma nelle situazioni d’emergenza si affida al proprio istinto (ed agli automatismi del suo addestramento) per sopravvivere. Nonostante qualche occasionale eccesso e l’inevitabile mancanza di freschezza rispetto all’atto primo, il film risulta godibile ed avvincente: potrebbe preludere ad una lunga serie di Jason Bourne, speriamo almeno a questo stesso livello...

The Bourne supremacy, regia di Paul Greengrass, con Matt Damon, Joan Allen, Franka Potente, Brian Cox; azione/thriller; Usa; 2004; C.; dur. 1h e 50'

Voto 6/7 

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