Bloody Sunday
The Bourne Supremacy
United 93
The Bourne Ultimatum
Green Zone
Come si evince dal titolo, The Bourne supremacy è il sequel
del fortunato The
Bourne identity, tratto ovviamente dal secondo romanzo del ciclo di
Jason Bourne, l’agente segreto smemorato creato da Robert Ludlum: trattasi però
di un seguito di buon livello, a cominciare dallo scambio concretizzatosi in
cabina di regia, dove Doug Liman ha passato il testimone al collega Paul
Greengrass, già (meritato) Orso d’Oro a Berlino 2002 per lo struggente Bloody
sunday. La storia prende le mosse più o meno al punto in cui s’era
interrotta due anni fa, quando il nostro eroe aveva lasciato la scena dopo aver
minacciato il suo precedente datore di lavoro, la Cia, di non rintracciarlo,
pena la morte. Ma l’unico indizio di un duplice omicidio consumato nel bel
mezzo di un’operazione segreta sembrano indicare proprio l’ex agente, che passa
le sue giornate a Goa con la fidanzata, la bella Marie,
e le notti con gli incubi di un passato dimenticato. In India viene così
inviato un killer per eliminare il protagonista, ma fallisce bersaglio e
costringe Jason
Bourne a rientrare in azione: inizia così una serrata caccia all’uomo che
dall’Asia si spingerà in Europa, a Berlino, Amsterdam, Napoli e Mosca, perché
sulle tracce di Bourne c’è perfino un terzo incomodo, la mafia russa. La Cia e
soprattutto l’immagine della principale agenzia spionistica americana non
escono affatto bene dall’atto secondo della saga di Jason Bourne. Come nella
pellicola apripista della serie, anche The Bourne supremacy è
caratterizzata da un ritmo adrenalitico, con serratissime scene di lotta e
inseguimenti degni del cinema di John Woo, sempre contrappuntati da una colonna
sonora rutilante ed ossessiva, quasi assordante. La firma di Paul Greengrass si
avverte soprattutto per l’uso parossistico – esattamente come avveniva in Bloody sunday –
della telecamera a mano, una scelta registica che conferisce alle sequenze più
movimentate uno stile nervoso (talvolta perfino troppo caotico) che si accorda
a perfezione col carattere del protagonista, un letale ex agente Cia che ha
dimenticato tutto il suo passato ma nelle situazioni d’emergenza si affida al
proprio istinto (ed agli automatismi del suo addestramento) per sopravvivere.
Nonostante qualche occasionale eccesso e l’inevitabile mancanza di freschezza
rispetto all’atto primo, il
film risulta godibile ed avvincente: potrebbe preludere ad una lunga serie
di Jason Bourne, speriamo almeno a questo stesso livello...
The Bourne supremacy, regia di Paul Greengrass, con Matt Damon, Joan Allen, Franka Potente, Brian Cox; azione/thriller; Usa; 2004; C.; dur. 1h e 50'
Voto
6/7
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