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  25/04/2024 - 11:56

 

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Pinocchio Ridens al via
Letture, incontri e buonumore al vernissage inaugurale di Collodi
La mostra del Pinocchio in vignetta al Parco di Pinocchio a Collodi fino al 3 settembre

 




                     di Fabio Norcini


Cronaca del vernissage della mostra
Pinocchio Ridens


Cronaca di un vernissage che vale la pena raccontare quello del 21 luglio a Collodi, in occasione dell'apertura della mostra di satira Pinocchio Ridens. Presenti più della metà dei vignettisti partecipanti e alcune illustri personalità. Assenti giustificati, dal lavoro presso i rispettivi quotidiani Vauro, Krancic, Giannelli. Non hanno avuto la spavalda idea di Contemori, che ha lasciato un serafico messaggio in segreteria: "oggi sono assente", approfittando della mostra per far visitare alla figlia il parco. Ci sono anche Staino accompagnato dalla Bibi e dal fido fotografo Stefano Giraldi, Fremura che distribuisce il suo Pinocchio illustrato e incurante dei divieti cicca il suo sigaro, il giovane Camerini che litiga con gli stecchini di frassino degli aperitivi, orbato dell'amico Caluri, assente del tutto ingiustificato all'Elba ad ipnotizzare palombi. In compenso c'è il loro direttore Mario Cardinali, corteggiatissimo dalle fans del suo Vernacoliere, tra le quali una psicanalista milanese, che sostiene di tenerlo in sala d'aspetto, e Daniela Marcheschi, esimia curatrice del collodiano Meridiano. Si dà da fare Borghini, il curatore ma anche ottimo presentatore, microfono sempre in mano, telecamera al seguito ad intervistare un po' tutti. Sono venuti anche gli attori Novello Novelli, Anna Montinari, Sergio Forconi, che offriranno un animata lettura pinocchiesca; e c'è il pittore Giuliano Ghelli, il bravissimo scultore ceramista Eugenio Taccini, il critico e organizzatore satirico torinese Dino Aloi e tantissima gente, che approfitta dell'occasione per chiedere autografi, dediche e disegni. Insomma una testimonianza che la satira sta bene e Scanner approfitta della mondanità intelligente per un piccolo sondaggio sulla mostra. La cui idea è nata, come tutte le buone idee, confessa il suo promotore Pier Francesco Bernacchi della fondazione Collodi "a tavola, in occasione della mostra di Taccini a Montelupo, in una osteria come quelle di una volta". Partorita ad un Gambero Rosso, dunque, la mostra è in pieno spirito pinocchiesco. Tra i lavori più apprezzati quelli di Andrea Mancini, anche lui presente e richiestissimo. Pittore, recentemente ha esposto alla storica "Soffitta" di Colonnata altro luogo legato al burattino (per via di Ginori e la manifattura di Doccia; la leggenda vuole che proprio lì fosse l'osteria servita da modello a Collodi), ma anche grafico pubblicitario Mancini ha colpito per la sua fustigazione del grillo parlante, colto in flagrante sul sito di Jessica Rizzo. Piace molto anche il Cavezzali a pastelli. Tra le vignette più ammirate quella di Giuliano che mostra il naso di Pinocchio sgocciolante e intriso di umori turchini "dopo l'incontro con la fata". Meno grassa ma più sadica una delle vignette di Camerini, altro campione di gradimento, che fiocina l'occhio della poveretta. Più di tutti fa ridere Vauro: dialogo tra Geppetto e la fata: "Temo che Pinocchio si buchi" "Cosa te lo fa pensare?" "Mi ha fregato il Black & Decker". Non male, sulla politica, quel "Forse ho sbagliato balena" di Krancic con Andreotti al posto di Geppetto: il bel disegno fa soprassedere anche sul lapsus animale (in Collodi è pescecane).

Ma sarebbe stupido fare una graduatoria. La mostra ha un livello generale ottimo, non ci sono cadute di gusto e i complimenti vanno a tutti, anche l'espressione soddisfatta del volto da trageda greco dell'indimenticabile "buhotorto" Novello lo conferma.

Voto 7 

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