Se
il fascino di una buona idea è apprezzabile dal suo primo fiorire, John Doe, il
nuovo progetto targato Eura (la casa
editrice di “Skorpio”, per intenderci), sembra un fumetto capace assicurare un
buon numero d’emozioni di marca sovrannatural-avventurosa ai propri lettori. Il
soggetto è stato elaborato a quattro mani dalla premiata coppia di
sceneggiatori composta da Lorenzo
Bartoli e Roberto Recchioni: l’efficace cover del primo numero,
intitolato La morte, l’universo e tutto quanto, appartiene al tratto
efficace di Massimo Carnevale, copertinista ufficiale della serie, mentre i
disegni sono stati realizzati dal bravo Emiliano Mammucari. Ma abbiamo esordito
alludendo al fascino dell’idea di base, entriamo dunque nella ragnatela dei
dettagli dell’ambientazione della neonata serie: il trentenne protagonista si
chiama John Doe – che, per chi non lo sapesse, è il nome che negli States
affibbiano al cadavere non identificato di turno –, è affascinante, guida
superaccessoriate auto di lusso, mangia nei migliori ristoranti ed è solito
frequentaren bellissime donne per periodi a tempo determinato. John Doe è un
giovane di successo che guadagna cifre esorbitanti per lavorare al 72° piano e
mezzo di un grattacielo newyorchese, sede della Trapassati Inc., un ufficio creato
dalla Morte in persona per dare una veste più moderna e funzionale al classico
lavoro della sinistra mietitrice. John Doe è appunto il braccio
destro della Morte, meglio nota come M per i suoi affezionati dipendenti,
impiegati, addetti a settori specifici e letali, supervisori, segretarie: il
lavoro di John Doe consiste nel rimuovere all’occorrenza occasionali intoppi
alla complessa macchina della morte, facendo sì che il delicato meccanismo
dell’entropia funzioni come un implacabile orologio, che catastrofi, epidemie,
incidenti e morti comuni si verifichino esattamente al momento giusto, in
ossequio a quanto scritto nella sua infallibile Agenda, il manufatto mistico in
cui John può leggere il destino di tutti. Ma ogni ottimo lavoro non può durare,
soprattutto se il responsabile principale non sopporta le furbate: accade
infatti che i quattro cavalieri dell’Apocalisse (la stessa Morte, con Guerra,
Fame e Pestilenza) abbiano cominciato a ‘salvare’ dal loro mortal destino un
gran numero di artisti, serial killers, avvocati, strateghi e dittatori, allo
scopo di preparare con una spesa contenuta l’Armageddon. Per far quadrare il
bilancio dovranno far morire innocenti scelti a caso per compensare il vuoto
creato degli utili ‘ripescati’: John Doe
non potrà fare a meno che impedire siffatta frode mortale, con un piccolo aiuto
da parte della splendida Tempo, un’amica intima molto brava con le lancette
dell’orologio, inimicandosi ovviamente i Quattro dell’Apocalisse e perdendo un
fantastico lavoro. Una serie che prende “John Doe”, sicuramente anche per la
ricchezza di intriganti riferimenti cinematografici, quasi sempre piazzati con
garbo ed intassellati con precisione nella trama: M e Money Penny alludono alla
serie dell’agente 007,
la meccanica Chase all’omonimo personaggio di Fuori in 60 secondi,
mentre il dettaglio del motore accelerato con protossido d’azoto ricorda
decisamente Fast
and furious e, infine, quello della società situata in un misterioso
piano ammezzato di un grattacielo è un’anticipazione della sterzata in chiave
surreale, sull’illustre scia di Essere John Malkovich.
Nel complesso un fumetto ricco di potenzialità: decisamente da provare.
John Doe N° 1, La morte, l'universo e tutto quanto, mensile, pp. 100 [Eura Editoriale]
Voto
7
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