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  23/04/2024 - 12:00

 

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Scanner - musica
 


Carlos Santana
Supernatural
[Arista 1999]

 




                     di Paolo Boschi


Supernatural
Shaman


Attendevamo il vero Carlos Santana ormai da qualche tempo, e Supernatural è la dimostrazione che la prorompente anima ritmica del mitico chitarrista nato nel '47 a Autlan del Navarro sa ancora toccare il cuore dei fans di vecchia data con la 'sovrannaturale' semplicità dei suoi magici accordi. Se è vero che Santana con la storica band dei tre capolavori assoluti - il riferimento obbligato è a Santana, Abraxas e Santana III: dal 1971 ad oggi la formazione è poi mutata più di quaranta volte - e nella parallela carriera solista ci aveva abituato comunque ad una costante fedeltà al verbo del rock con venature blues e ricche contaminazioni di matrice latinoamericana, negli ultimi tempi si avvertiva nella sua musica una certa stanchezza 'sperimentale' (vedi soprattutto i recenti Milagro e Brothers). Sempre di livello, invece, le sue numerose ed estemporanee apparizioni come guest star, ad esempio nei due album del vecchio bluesman Johnny Lee Hooker: Chill out (1993) e The healer (1993), dove il chitarrista messicano suonava proprio nella splendida title track. Per certi versi Carlos Santana con Supernatural ha sperimentato anche questo genere parallelo di musica 'collaborazionista' per definizione, spesso restando in cabina di regia a dirigere al meglio le energie dei suoi partners nei vari brani dell'album. Ecco dunque una manciata di brani di valore assoluto come la splendida Love of my life, in riuscita coesione con Dave Matthews, o Do you like the way, dove svetta la splendida voce di Lauryn Hill, o ancora il virtuosistico duetto con Eric Clapton di The calling. Tra le altre collaborazioni degne di nota gli Everlast in Put your lights on, Eagle-Eye Cherry in Wishing it was e Wyclef Jean in Maria Maria. Da segnalare anche la melodia avvolgente di El Farol. Saldamente in testa alle classifiche di vendita americane con 6 milioni di dischi venduti, grazie a Supernatural il vecchio Santana è stato l'indiscusso protagonista della quarantaduesima edizione dei Grammy Awards, aggiudicandosi addirittura otto riconoscimenti, tra cui i 'grammofoni' più prestigiosi, per il miglior album e per il miglior singolo dell'anno. Un successo, quello di Carlos Santana, da analizzare in parallelo con l'esplosione della musica latinoamericana nel mondo, dal fenomeno dei vecchi eroi del son di Buena Vista Social Club fino alle atmosfere più commerciali e contaminate di Ricky Martin e Jennifer Lopez. Ma è bello pensare che lo storico leone della fusion sia sempre là a dettare nuove vie, davanti a tutti, a cinquantadue anni suonati.

Carlos Santana, Supernatural [Arista 1999]

Voto 8½ 

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