La riscoperta di Pasolini
non finisce mai. Ce lo conferma l’ottimo Cd “Un
sospeso silenzio - Appunti a Pier Paolo Pasolini” che Roberto Bonati ha realizzato lanciandosi alla
riscoperta del grande poeta, artista e pensatore.
Questo intenso lavoro, dedicato all'universo poetico di Pier Paolo, è
sicuramente un’occasione speciale per riflettere attorno all’affascinante,
delicata e controversa figura di Pasolini. La sua lezione ancora attuale e quanto
mai viva nello stimolare dibattiti e riflessioni. Una su tutte quelle sulla
figura dell'artista in generale (e quello che rappresenta oggi) nella nostra
società. Il tutto in un percorso musicale non documentaristico,
in un’onda sonora che riesce a toccare le corde dell’emozione e fa riflettere.
Apprezzato solista fin
dal 1997, Roberto
Bonati, che dal 1996 è direttore artistico del Festival ParmaJazz
Frontiere, è attualmente una delle più brillanti
figure di contrabbassista – compositore nella scena musical italiana. Un
musicista che sta da anni lavorando ad un linguaggio
molto personale e che ha fatto della musica improvvisata e del jazz il proprio
personalissimo linguaggio per una ricerca attorno alla musica, alla sua
espressività e alle possibilità comunicative che può offrire. E’ il caso di
questo lavoro intenso, delicato e affascinante, che con una musica strutturata come
frammenti di poesia, con note che evocano immagini e suggeriscono parole in
sintonia con l’ansia creativa che illumina e sprona l’artista a mettersi in
crisi per essere davvero se stesso, per evidenziare le contraddizioni della
nostra società.
Per questa preziosa riflessione in musica, che riesce in ogni passaggio a sottolineare il contrasto tra emozione e ragione, ma anche
la delicatezza del poetare, il compositore, contrabbassista e direttore
d'orchestra nato a Parma nel 1959 ha realizzato tutte le musiche e i testi, se si
escludono “Bounce Tempo” e “Lettera a Don Giovanni
Rossi” (dello stesso Pasolini).
Per realizzare il progetto Bonati,
che ovviamente suona con il suo inconfondibile stile il contrabbasso, ha scelto
una formazione dinamica, riunendo alcuni fra i musicisti con cui collabora da
anni. E’ il caso della vocalist Diana Torto, di
Riccardo Luppi che si alterna al sax soprano e tenore
e ai flauti, del pianista Alberto Tacchini e del percussionista Anthony Moreno.
Il
progetto, che si avvale anche del supporto dell’IMAIE, è stato registrato
al Teatro al Parco all’interno della programmazione di Parmajazz
Frontiere 2005.
Voto
8