E’ nata nel 1981 a Lisbona da una famiglia capoverdiana, ma ha sviluppato un’attitudine creativa che parte dalle sue radici sonore per esplorare e innovare le musiche del mondo. Il talento di Carmen Souza brilla a pieno in questo suo azzeccato undicesimo album, che si chiama Port'Inglês e vede Carmen accarezzare con brillante intensità testi cantati in creolo, in portoghese e anche in inglese che si specchiano in una salsa jazz speziata da una world music ricca di esotismo e dinamicità.
L’album, che è stato nominato per i German Critics Awards – Preis der deutschen Schallplattenkritik, ha il merito di esplorare con intensità un sound creolo originale e attuale, narrando in questo disco alcune storie che raccontano l'occupazione britannica e le lotte per l’indipendenza delle popolazioni di Capo Verde. Un arioso mix di jazz e di musiche capoverdiane fa da padrone in un album che stupisce per la flessuosità della vocalità, per la spiccata empatia della sua interprete, ma anche per il flusso sonoro che coinvolge l’ascoltatore negli otto brani di questo coinvolgente canto di libertà.
Al fianco della talentuosa vocalist e polistrumentista nel disco e nel tour europeo, che l’ha vista protagonista anche a Firenze per H/EARTHbeat, Battiti del cuore e della terra, il festival dedicato alle musiche del mondo, ci sono Theo Pascal al contrabbasso, che segue Carmen dai suoi esordi e che da allora ha collaborato con lei come arrangiatore e produttore, oltre a firmare alcune composizioni ed Elias Kacomanolis alla batteria. A questo ideale power trio ideale che riesce a pieno supportare la verve di un’artista in continua ascesa, si aggiungono per le session dell’album, Deschanel Gordon, Diogo Santos e João Oliveira al pianoforte, Zoe Pascal alle percussioni, Mark Kavuma alla tromba e Gareth Lockrane al flauto. Il risultato è sicuramente convincente grazie anche alla vibrante performance di Carmen che, pur avendo un suo stile caratteristico, ha il talento e il coraggio di attualizzare con trasporto e credibilità l’eredità espressiva di miti assoluti del sound internazionale, come Billie Holiday, Nina Simone e Cesaria Evora. Non c’è voglia di appropriarsi di stili altrui in questo. La quarantaquattrenne cantautrice lusitana porta infatti avanti con grande spontaneità da anni un sound molto personale in cui si ibridano generi musicali e spunti diversi, per questo si alterna alla chitarra e al pianoforte riuscendo imperlare con grazia e dinamicità interludi jazzati, improvvisazioni ma anche motivi orecchiabili (come le coladeras), inerpicando poi la sua coinvolgente vocalità nei blues capoverdiani delle mornas.
Carmen Souza, Port'Inglês, jazz e world music, 2024, Etichetta tedesca Galileo Music, COD. 4250095801082
Voto
8
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