Per fortuna purtroppo
Verde rosso e blu
Irek
Pare che il nomignolo di Irene Grandi, classe 1969, sia "Irek", e dunque quale miglior titolo per la sua prima raccolta di successi? La rocker fiorentina è arrivata all'inevitabile best of dopo quattro album in carriera, dal debutto con piazzamento a Sanremo Giovani nel 1994 fino al (bruciante) secondo posto di Sanremo 2000 quando presentò La mia ragazza sempre di Vasco Rossi nella sezione Big e andò ad un passo dalla vittoria. La raccolta antologica presenta nel complesso quindici tracce, tra le quali due inediti: l'adrenalitica Per fare l'amore (lanciata da un intrigante video con ambientazione carceraria) e Sconvolto così, un rock lento ma non troppo incisivo. Tutto il resto è invece assai convincente: la storia musicale di Irene Grandi viene fuori integralmente, con un paio di buoni rimaneggiamenti come la suggestiva versione acustica di Che vita è e In vacanza da una vita proposta con l'energia di un'esibizione live. Per il resto, non manca quasi niente, e gli estimatori potranno godere di tutto il repertorio classico dell'artista fiorentina. Da Irene Grandi del 1994 è tratto il graffiante singolo Fuori, che lanciò l'esordiente Irene alla prima vetrina sanremese, e poi Cose da grandi, T.V.B. (firmata da Jovanotti) ed infine Un motivo maledetto, il brano col quale la sconosciuta rocker convinse la sua etichetta discografica a lanciarla. Da In vacanza da una vita del 1995 sono estratti la dinamica Boom Boom, la ballata Dolcissimo amore, l'elegante Vai vai vai e la nuova versione della title track. Da Per fortuna purtroppo, anno di grazia musicale 1997, Irene Grandi ha scelto la dirompente 8 e ½ e riletto Che vita è. Si passa poi alle scelte eccellenti da Verde rosso e blu, inciso a fine 1999 e ripubblicato con l'aggiunta dell'hit sanremese a primavera 2000: la Grandi ha estrapolato per l'occasione il groove malinconico di Tutta diversa (come mi vuoi) ed il rock ad esplosione retroattiva di Eccezionale. A completare il modo filologicamente corretto l'antologia avrebbe dovuto esserci anche Primitiva, ma per compensarci della perdita Irek si chiude con una ghost track a sorpresa, una vera chicca che arriva dopo qualche secondo d'interruzione alla fine dell'ultima traccia: la notevole Silenzioso Slow, incisa qualche anno fa per il concept album Abbassa la tua radio, una piccola emozione jazz interpretata da Irene Grandi accompagnata da Stefano Bollani al piano e da Enrico Rava alla tromba.Irene Grandi, Irek [Cgd East West 2001]
Voto
7½
