partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Crickets’ Lullaby
As long as we have yesterday
l’Albero
Solo al sole
Le Luci della Centrale Elettrica
Si spengono in tour
Fiumani – Spalck
Il primato dell’immaginazione
Antonio Aiazzi
Lnea gialla
Max Gazzè
Alchemaya
M.E. Giovanardi e il Sinfonico Honolulu
Maledetto colui che è solo
Viola
Sheepwolf
Lory Muratti
Scintilla
Simone Cristicchi
Album di famiglia

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  19/04/2024 - 19:06

 

  home>musica > italiana

Scanner - musica
 


Adriano Celentano
Esco di rado (e parlo ancora meno)
[Clan 2000]
La vita, l'amore e l'infinito Celentano

 




                     di Paolo Boschi


Rockpolitik, 2005
Esco di rado (e parlo ancora meno)
125 milioni di ca7..te


Ad oltre sessant’anni Adriano Celentano, classe 1938, non ha smesso di sorprendere né pare averne la minima intenzione: i suoi spettacoli ed i suoi dischi continuano ad essere gettonati dal vasto pubblico, d’altra parte la definizione di ‘popolare’ gli si adatta a pennello e lui si è sempre guardato dal rigettarla. Esco di rado (e parlo ancora meno) si propone molto molleggiato-style a partire dal titolo: l’ennesimo album della lunga carriera discografica di Celentano cerca di ripetere l’azzeccata ricetta che aveva lanciato verso una lunga permanenza in classifica il precedente Io non so parlar d’amore (1999), fondato sul binomio formato da Mogol ai testi e Gianni Bella alle musiche. Nell’occasione l’ex ragazzo della via Gluck ha saputo amalgamare al meglio gli spunti del duo creativo con l’impasto inconfondibile della sua voce, stavolta la cosa gli è riuscita soltanto a metà: Esco di rado (e parlo ancora meno) brilla a corrente alternata, ma di gemme ce ne sono nella tracklist di undici pezzi complessivi – più la bonus track finale Index, ircocervo sonoro che riassume le tappe precedenti –. Indubbiamente l’episodio più riuscito dell’album è Io sono un uomo libero, un brano straordinario quanto essenziale, scritto da Ivano Fossati su misura per Adriano Celentano. Per il resto, anche quando il disco veleggia a livelli di dorata medietas, le tematiche vertono quasi esclusivamente sulla sfera amorosa, della quale peraltro Celentano è storicamente un credibile interprete, a cominciare dall’apripista (nonché primo singolo estratto dall’album) Per averti, brano intrigante, orecchiabile e di vena radiofonica in cui il cantante milanese ci racconta quanto gli uomini di oggi siano più inclini all’amore (il vero amore) rispetto alle donne. Da segnalare anche Apri il cuore, Quello che non ti ho detto mai, la gradevole Se tu mi tenti e, per certi versi, anche la performance vocale di Africa. Cruda, un po’ pedissequa ma sicuramente coraggiosa Il figlio del dolore, sul tema degli stupri di guerra. Un album di luci ed ombre, una sorta Io non so parlar d’amore atto secondo, sicuramente l’ennesima manifestazione di libertà artistica da parte di Adriano Celentano: piaccia o non piaccia, questa è la sua musica e lui sa interpretarla come nessun altro.

Adriano Celentano, Esco di rado (e parlo ancora meno) [Clan 2000]

Voto 6½ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner