La segretezza costruisce il mito ma non sempre è veicolo di popolarità.
Solo la rivelazione dell’identità ha consentito ai protagonisti
di Underground Resistance di diventare i celebrati Jeff Mills, Robert Hood
e Carl Craig.
Stessa sorte per un’altra costola della techno detroitiana: qui purtroppo
è la prematura morte di James
Stinson che consentirà una postuma (ri)valutazione del fenomeno
Drexciya e dei progetti
paralleli da questo derivati, alcuni attribuibili allo stesso Stinson altri
al compagno Gerald Donald. Se quest’ultimo è convinto portatore
di linfa al fenomeno electro con progetti quali Japanese Telecom e Arpanet,
Stinson appare invece legato a doppio filo al modo di utilizzare la techno
come strumento d’analisi dell’animo umano più profondo vicina a
Jeff Mills. Lontano anni luce da una fredda ripetitività innocua
di beats, la sua techno sembra trasferire in musica quanto ideali futuribili
elettrodi potrebbero carpire al contatto del corpo umano.
Ne è ulteriore splendido esempio il The Cosmic Memoirs…
che esce oggi per Tresor sotto la sigla Shifted
Phases, privo di qualsiasi credit se si eccettua una lapidaria dedica
alla memoria di James. Per una volta lontano dalla mitologia acquatica
che ha rappresentato uno dei suoi leit motiv (come testimonia il recente
episodio Hardness The Storm pubblicato sempre da Tresor), Stinson
si lancia nella profondità cosmica al seguito di uno dei personaggi
partoriti dalla sua fervida fantasia. Immedesimatevi nelle vesti di Ruper
J. Rosinthrope e rivivetene gli strange days tra gli incubi di "The Freak
Show", il confronto con il diverso e l’oltrenaturale di "White Dwarf" e
"Dance Of The Celestial Druids", la solarità fluttuante e magnifica
di "Lonely Journey Of The Cornet Bopp" e "Solar Wind", fino all’introspettiva
quanto liberatoria conclusiva "Flux". Un trip meraviglioso.
(pubblicato sul numero di Gennaio '03 di Rockerilla)
Voto
10