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  27/04/2024 - 21:14

 

  home>musica > electro

Scanner - musica
 


Carl Craig
La techno di Detroit inaugura Fabbrica Europa 2002
Elettronica all'insegna della qualitą
Dalla techno minimalista alle colonne sonore di Ennio Morricone, dal funk cibernetico al jazz-soul

 




                     di Giovanni Ballerini


Fabbrica Europa 2002
Carl Craig
Station House Opera
Ekova
Maurizio Geri Swingtet
Ludovic Llorca
Raffaella Giordano


Viene da Detroit la colonna musicale dell'inaugurazione di Fabbrica Europa 2002. La città dei motori, della meccanica, dell'industria pesante, delle catene di montaggio, dell'alienazione da lavoro e delle sue folli vie d'uscita. Non poteva che partorire una musica "estrema", come la techno, che effettivamente ha sconvolto i canoni della creazione e soprattutto della fruizione artistica, introducendo, parallelamente la feroce urgenza del "ballo", un'emotività inedita, profondamente fisica, nella musica suonata da macchine. Carl Craig è uno dei più interessanti protagonisti della scena techno. Fin dal 1989, quando Craig inizia a collaborare col grande vecchio della scena techno di Detroit, Derrick May e inizia a sviluppare un suo personale approccio musicale. All'inizio Craig si nasconde dietro sigle (Psyche, 69, Paperclip People). Poi le produzioni escono a suo nome, dimostrando i diversi stimoli artistici che si intrecciano nel suo modo di fare musica. dalla techno più minimalista alle colonne sonore di Ennio Morricone, dal funk cibernetico al jazz-soul, ciò che resta costante per Craig è la qualità. Un fantastico remix per God di Tori Amos, del 1994, poi La Mute, l'etichetta dei Depeche Mode, lo mette sotto contratto: il risultato è Landcruising, uscito nel 1995, seguito poi dal formidabile More Songs About Food And Revolutionary Art (1997, etichetta Planet E, l'etichetta personale di Craig), una struggente sinfonia digitale di geometrica dolcezza e malinconia. Ma c'è anche un'altra strada da seguire nel percorso artistico di Craig: la Innerzone Orchestra. Si parla della formazione per la prima volta nel 1992 con Bug In The Bassbin (un brano di culto tra i pionieri della drum'n'bass inglese, tanto da essere ristampato nel 1995 dalla Mo' Wax di James Lavelle) e col tempo raduna attorno a sé le forze creative di Richie Hawtin (aka Plastikman), Matt Chicoine (Aka Recloose) e dei jazzisti Paul Randolph, Francisco Mora e Craig Taborn. Il risultato finale è Programmed, uscito nel 1999 per la Talkin' Loud di Gilles Peterson, un disco che mette insieme i digi-panorami abituali di Craig con il soffio del soul e degli strumenti acustici.

Voto 8 

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