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Mentre proseguono le repliche del "Fidelio", va in scena il secondo titolo lirico nel cartellone del 66° Maggio Musicale Fiorentino. " La Clemenza di Tito", ultima opera di Mozart per data di composizione e penultima per rappresentazione (Praga, 1791), viene proposta per la prima volta in assoluto sulle scene fiorentine martedì 20 maggio 2003 al Teatro della Pergola. Un evento per il cartellone del Festival, visto che a dirigere il capolavoro mozartiano è stato chiamato uno specialista del barocco e del Settecento, l'inglese Ivor Bolton, mentre la regia è affidata al toscano Federico Tiezzi, alla sua terza presenza al Maggio Musicale. L'impianto scenico è curato da Maurizio Balò e i costumi da Vera Marzot.
Nel ruolo del protagonista il tenore messicano Ramon Vargas, in una prova per lui insolita ed inedita, al suo fianco Hillevi Marinpelto, Veronica Cangemi, Monica Bacelli, Gabriella Sborgi e Maurizio Muraro. Sesto ama Vitellia, che ama Tito, che però ama Berenice, in una ambientazione in cui i monumenti antichi sono citati come calchi gessosi visti a distanza, in cui giganteggiano i personaggi. E' una lettura brechtiana quella adottata da Tiezzi per mettere in scena questo dramma, in cui i personaggi-tema insegnano con le loro vicende cos'è la clemenza e il buon governo, la vendetta, il furore amoroso e il tradimento. Sullo sfondo di un leit-motiv di amare chi non t'ama. Sei complessivamente le recite, fino al 1° giugno; la prima del 20 maggio 2003 sarà trasmessa in diretta da RAI Radio3. La Clemenza di Tito è stata scritta ( Mozart interruppe la stesura del "Flauto magico" per onorare la commissione) in occasione dell'incoronazione a Re di Boemia dell'Imperatore Leopoldo II, già Granduca di Toscana al quale si deve il primato dell'abrogazione della pena di morte. Il libretto elaborato da Caterino Mazzolà, e ancor più la musica di Mozart, focalizzano sui conflitti privati, sentimentali ed emozionali, dei singoli personaggi piuttosto che sulla ricostruzione storica, in questo consentendo al compositore una sperimentazione che quasi prelude all'incombente "Sturm und Drang" preromantico.
Voto
7 ½