L'Amour des Trois Oranges
di Sergej Sergeevič Prokof'ev
Sul podio Juraj Valčuha, la regia è firmata da Alessandro Talevi, le scene da Justin Arienti, i costumi da Manuel Pedretti. Le luci da Giuseppe Calabrò
Il 1, 3, 5 e 7 giugno 2014 va in scena l’ultima opera in programma al Teatro Comunale di Firenze. Il Maggio Musicale Fiorentino trasloca all’Opera di Firenze
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Ci voleva l’opera buffa per antonomasia del ‘900 per dire addio, senza retorica, a un’istituzione fiorentina che cambia pelle
(soprattutto acustica) e si rinnova. Ultime 4 recite, domenica 1 giugno, martedì
3 giugno e giovedì 5 giugno alle 20,30 e sabato 7 giugno 2014 alle 15,30
e, con "L'Amour des Trois Oranges”, cala il sipario sul Teatro Comunale
di Firenze. Dopo tanto tergiversare, il momento è arrivato: un teatro prestigioso e ricco di storia lascia il testimone a un altro più
futuribile, attrezzato e, pare, più funzionale: l’Opera di Firenze.
Per dare la possibilità al pubblico di salutare lo
storico teatro, Bassilichi
S.p.A, fra i Soci Fondatori del
Maggio Musicale Fiorentino, ha donato 650 biglietti tra platea, palchi e
galleria per la prima rappresentazione di domenica 1° giugno che sono andati esauriti in 3 ore. A grande richiesta altri 200 biglietti sono stati messi in vendita a metà prezzo. E non siamo che alla prima rappresentazione. Tutto ciò a conferma dell’affetto che i fiorentini non hanno mai nascosto per quel teatro austero di Corso Italia, vicino ai Lungarni che, dal 1861 al 2014, è stato casa della musica sinfonica e operistica cittadina e, dal 1933 a oggi, la sede e il palcoscenico del Maggio Musicale Fiorentino.
Ma, un teatro brilla degli spettacoli che ospita. E allora rendiamo onore anche all’ultimo, a L'Amour des Trois Oranges, che a detta del regista, è un assurdo nonsense da gustare come un divertissement fugace o contiene temi più profondi, che meritano di essere sottolineati ed esplorati"
Per questo nuovo allestimento dello spettacolo con musica e libretto di Sergej Sergeevič Prokof'ev, tratto dalla commedia omonima di Carlo Gozzi, con traduzione francese di
Véra Janacopulos e dell’autore, è stato decisa una versione cantata in francese, con sopratitoli in inglese e
italiano.
A dirigere “L’amour des trois oranges” (“L’amore delle tre
melarance”), Opera in un prologo e quattro atti, è, dopo l’ottima
Butterfly di quest’inverno, Juraj Valčuha . La
regia è firmata da Alessandro Talevi,
le scene da Justin Arienti, i costumi da Manuel
Pedretti. Le luci da Giuseppe Calabrò.
"Nella mia produzione ho fatto riferimento alle esperienze personali di Prokof'ev e guardato
alla sua visione del mondo nel 1918,
disegnando paralleli tra alcuni personaggi dell'opera e quelli che esistevano
nel mondo reale (l'imperatore Francesco Giuseppe, il primo ministro russo Kerensky, le suffragette) - Spiega Alessandro Talevi nelle sue note di regia -. La giustapposizione
di idee "serie" e figure del mondo contemporaneo con le maschere
della commedia dell'arte e del circo sottolinea la natura satirica dell’opera; coerentemente con le letture più profonde dei miti, ho cercato di dare al ruolo cruciale della Fata Morgana quello di catalizzatore di
uno sviluppo personale, piuttosto che quello di un personaggio malevolo. Il malinconico principe, incapace di trovare la gioia in un ambiente europeo patriarcale, è alla ricerca inconsapevole di qualcosa di nuovo e le
stanche gioie della sua tradizione sono morte con lui. Solo attraverso il contatto con Morgana, personaggio che allude al Nuovo Mondo, all'America e ai legami spirituali con la musica e culture africane del jazz, egli cresce e si
realizza”.
Personaggi e interpreti: Le Roi de Trèfles: Jean Teitgen; Le Prince: Jonathan Boyd; La Princesse Clarice: Julia Gertseva;
Léandre: Davide Damiani; Trouffaldino:
Loïx Félix; Pantalon: Leonardo Galeazzi; Le Magicien Tchélio: Roberto Abbondanza; Fata Morgana: Anna Shafajinskaia; Linette: Martina Belli; Nicolette: Antoinette
Dennefeld; Ninette: Diletta Rizzo Marin; La Cuisinière: Kristinn Sigmundsson; Le Héraut: Karl Huml; Farfarello: Ramaz Chikviladze; Sméraldine: Larissa Schmidt; Le Maïtre de Cérémonies: Andrea Giovannini; Les Ridicules: Saverio Bambi, Dario Shikhmiri, Alessandro Calamai. Maestro del coro Lorenzo Fratini. Orchestra e Coro del
Maggio Musicale Fiorentino.
"Alcuni critici furono molto sensibili, altri cercarono di capire chi stessi prendendo
in giro: il pubblico, Gozzi, la forma operistica oppure chi non ha il senso dell’umorismo - Afferma lo stesso Prokof’ev -. Hanno trovato nell’opera il ridicolo, la sfida, il grottesco e quant’altro; tutto quello che ho cercato di fare era scrivere un’opera divertente. L’amour des trois oranges, grazie all’immaginario arguto e surreale e alla sferzante parodia di abusati
cliché teatrali, è infatti uno dei lavori più brillanti di tutto il repertorio operistico novecentesco. Dopo la produzione del 1979 cantata in italiano, torna a Firenze nell’originaria versione francese,
con la direzione di Juraj Valčuha e in un nuovo allestimento firmato da Alessandro Talevi.
Voto
8
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