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  28/04/2024 - 06:46

 

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Rosencrantz e Guildenstern sono morti
Regia di Letizia Quintavalla e Bruno Stori
L'Amleto secondo Tom Stoppard
Scene e costumi di Emanuela Pischedda, musiche di Alessandro Nidi, con Stefano Braschi, Carlo Ottolini, Franco Palmieri

 




                     di Giovanni Ballerini


Amleto
Riccardo III o delle maledizioni
Rosencrantz e Guildenstern


Con Rosencrantz e Guildenstern sono morti, Tom Stoppardci regala un testo convincente, variegato quanto basta da essere completo, anche senza essere messo in scena. Un motivo in più per farlo! Non a caso L'Amleto secondo Stoppard ha avuto una fortunata versione cinematografica, che nel 1990 vinse il leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia. Per quanto riguarda il teatro " Rosencrantz e Guildenstern sono morti", in 7 anni di programmazione in tutta Italia (con due tournée in Germania e in Francia), nonostante le oltre 300 repliche è ancora uno spettacolo attuale, soprattutto per le nuove generazioni che in un intreccio dal sapore contemporaneo e, allo stesso tempo arcaico, possono trovare uno stimolo in più per rileggere la lezione shakesperiana.

Buona quindi l'idea della produzione Elsinor teatro stabile di innovazione, che all'interno della stagione di prosa Chi è là? 2002-2003, ripropone il 21, 22, e 23 gennaio 2003 al Teatro Cantiere Floridadi Firenze il lavoro con la regia

di Letizia Quintavalla e Bruno Stori , le scene e costumi di Emanuela Pischedda e le musiche di Alessandro Nidi. In scena ci sono solo tre attori (Stefano Braschi, Carlo Ottolini e Franco Palmieri), gli altri ruoli sono affidati a citazioni filmiche. Il risultato è piaciuto anche allo stesso Stoppard, che in occasione delle prime rappresentazioni (nel 1996) inviò alla compagnia questo telegramma: "Ho visto molte produzioni di Rosencrantz and Guildenstern are dead. La messa in scena che ho avuto il piacere di vedere è unica, un essenziale spettacolo vivace e fantasioso. Sono pieno di ammirazione per i tre attori, i registi e lo scenografo. Voglio ringraziare i miei amici e augurare loro un buon proseguimento." Un augurio che ha dato i suoi frutti, visto che la versione 2003 dello spettacolo è ancora, come dicevamo, azzeccata. Nonostante un avvio (in mezzo al pubblico) un po' antico, "Rosencrantz e Guildenstern sono morti" si sviluppa infatti con grande personalità. I dialoghi si fanno più serrati e coinvolgenti via via che la trama si sviluppa. E le citazioni cinematografiche che integrano la trama si avvantaggiano di un approccio più espressivo, che tecnologico.

Voto 7 

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