L'opera La medium di Menotti: presentazione
L'opera La medium di Menotti: recensione
The medium, la trama, la storia, i personaggi
L'opera La medium di Menotti: gallery fotografica
Con l’opera in due atti La
Medium, Gian
Carlo Menotti si interroga sul potere (e sull’esistenza) del
soprannaturale, sulle suggestioni e sul fascino con cui il misticismo ha da
sempre sedotto l’uomo. Al di là delle classi sociali, al di là del periodo
storico e dei luoghi di riferimento. La storia de La Medium potrebbe infatti
svolgersi dovunque, anche oggi. Assistendo a questa opera da camera, è quasi
impossibile non farsi venire alla mente tanti fatti di cronaca dei nostri
giorni, in cui sensitivi, o presunti tali, sono protagonisti di discutibili
vicende. I dubbi atavici sul soprannaturale, sul mondo della magia vengono
insomma evocati alla grande da Menotti in questa sua
creazione, nata sull’onda delle emozioni (e delle perplessità) di una seduta
spiritica, a cui il compositore partecipò nel 1936. L’idea si realizzò nel 1946, su commissione della Alice M. Ditson
Fund della Columbia University di New York: la prima assoluta si tenne l’8
maggio 1946 al Brander Matthews Theater di New York. Una seconda versione
dell’opera, lievemente ampliata, venne presentata a Broadway nella stagione
1947- 48. La prima italiana si tenne a Genova nel 1949 e fu lo stesso Menotti a
curare la regia. Nel 1951 invece una versione cinematografica dell’opera fu
presentata al Festival del cinema di Venezia.
I personaggi della Medium, tratteggiati con maestria da Menotti sono la sensitiva
Madame Flora, detta Baba, sua figlia Monica, un giovane muto Toby (un
trovatello, probabilmente uno zingaro, che vive nella casa della medium) e i tre
clienti Mr. e Mrs. Gobineau, Mrs. Nolan.
Una mano misteriosa tocca Baba nel corso di una finta evocazione degli spiriti. E
la truffa si trasforma in tragedia. Anche se i clienti, nonostante sia stato
svelato l’inganno, vorrebbero continuare le sedute spiritiche, la medium, di
fronte a questo inaspettato “tocco soprannaturale” va in crisi. Li caccia. E
cerca in tutti i modi una spiegazione umana a quanto accaduto. L’alcol e il
terrore faranno precipitare Baba in una crisi profonda, in una follia che sfocerà, proprio come in tanti fatti di
cronaca dei nostri giorni, in uno scellerato omicidio.
Voto
8