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The Medium
Di Gian Carlo Menotti
Regia di Aldo Tarabella, scene, costumi e luci di Stefania Battaglia, Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Lorenzo Castriota Skanderbeg
A Jesi sabato 20 e domenica 21 dicembre 2003 al Teatro Studio San Floriano

 




                     di Giovanni Ballerini


L'opera La medium di Menotti: presentazione
L'opera La medium di Menotti: recensione
The medium, la trama, la storia, i personaggi
L'opera La medium di Menotti: gallery fotografica


Opera e soprannaturale, può essere anche un connubio perfetto. Lo dimostra "La Medium" di Gian Carlo Menotti, che va in scena a Jesi sabato 20 (alle ore 21) e domenica 21 dicembre 2003 (alle ore 16) al Teatro Studio San Floriano. La regia è di Aldo Tarabella, le scene, i costumi e le luci sono di Stefania Battaglia.

Protagonista l'Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Lorenzo Castriota Skanderbeg. Ida Maria Turri interpreta Madame Flora, detta Baba; completano il cast il soprano Natalia Valli (Monica), Mirela Cisman (Mrs. Gobineau), Gerardo Spinelli (Mr. Gobineau), Monica Carletti (Mrs. Nolan), ed il mimo Emanuele Belfiore.

L'idea della Medium nasce in Menotti dopo aver assistito, nel 1936, a una seduta spiritica: il compositore e ideatore del Festival dei Due Mondi pensò di far rivivere questa esperienza in un'opera in due atti, che realizzò nel 1946, grazie a una commissione della Columbia University di New York. The Medium fu, in seguito, realizzata anche in una seconda versione, lievemente ampliata (presentata nella stagione 1947-48) e, nel 1951, Menotti realizzò una versione cinematografica, che fu presentata anche al festival del cinema di Venezia.

Questa nuova versione della Medium che viene proposta a Jesi si avvale dal punto di vista della scenografia di una spazialità rarefatta, fortemente alleggerita nei valori descrittivi. Il progetto sfrutta l'intero involucro della Chiesa di San Floriano e altera il tradizionale rapporto di visione univoca e frontale dello spettatore, che viene a trovarsi in questa occasione fisicamente all'interno dello spazio teatrale. In una speciale installazione che amplifica la percezione visiva e il coinvolgimento del pubblico. Per Menotti il personaggio della Medium, la protagonista dell'opera, è probabilmente il pretesto per parlare del dubbio come concetto esistenziale ( cioè dell'impossibilità di stabilire la veridicità della realtà ). Su questo concetto punta l'allestimento di Stefania Battaglia, che approfondisce il "dubbio", cerca di farlo proprio, amplificando attraverso lo strumento della trasfigurazione spaziale, prevalentemente basata sulle possibilità oggettuali e performative della luce, gli slittamenti della scrittura drammatica e musicale. Tra realtà e incubi della protagonista.
I costumi, rigorosamente d'epoca, sono un omaggio al periodo storico in cui fu concepita l'opera da camera (anni Trenta) e allo stile americano di calcare la scena: un modo intelligente per sottolineare un tipo di eleganza che ancora oggi rappresenta uno stereotipo di grande seduzione e attualità.

Voto 8 

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