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A due anni di distanza dall'ultimo spettacolo teatrale, Decathlon , Gene Gnocchi torna sui palcoscenici per affrontare con la sua singolare e surreale comicità il tema della nostra impreparazione a vivere, concentrandosi sui particolari più divertenti ed improbabili del quotidiano "Santo Sannazzaro fa una roba sua", di cui Gnocchi è protagonista assieme a Claudia Penoni, Bernardino De Toffoli e Andrea De Manicor, è stato scritto assieme a Francesco Freyrie ed è la storia "strampalata" di Santo Sannazzaro, capocomico a fine carriera di una compagnia teatrale che per anni gira per le piazze improvvisando il mestiere. Gnocchi è come al solito irresistibile, ma torniamo alla suddetta compagnia "Sannazzaro", a cui mancano appena un paio di repliche al raggiungimento della pensione. E finalmente si potrà dire addio alla faticosa vita d'attore. La voglia di lavorare è poca, le motivazioni artistiche sparite, resta solo il conto alla rovescia delle ore che mancano all'agognato traguardo. Durante l'ultima rappresentazione Santo Sannazzaro scopre con orrore che annidato tra le prime file del pubblico c'è un misterioso commissario europeo, col compito di ispezionare la qualità artistica delle compagnie teatrali per concedere o negare il loro ingresso in Europa e conseguentemente confermare o meno i contributi versati per la pensione. In poche parole, chi viene bocciato non prende una lira.
Comincia così l'avventura tragicomica della compagnia, in un esame delirante che attraversa tutti i generi, dalla commedia classica al musical, dal balletto al teatro politico, tra gli impacci di attori impreparati, copioni mai studiati, professionalità mai esistite, tutto sotto gli occhi di un terribile commissario olandese, esigente e serissimo. Sannazzaro dovrà fare i conti con la propria impreparazione, che è un'impreparazione genetica, un pressappochismo inguaribile, una ciarlataneria eletta ad arte, l'unica di cui è veramente un maestro.
Voto
7 +
