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  19/04/2024 - 14:15

 

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Scanner - musica
 


Gene Gnocchi
The legend is back
Protagonista alla XXVI edizione del Festival delle Colline
Anfiteatro Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato il 30 giugno 2005

 




                     di tommchim@tin.it


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Abbigliamento giovanilista, parrucca biondo platino, inglese maccheronico, l’inconfondibile erre grattugiata di Parma, una chitarrina finta. Alla chitarra, quella vera, il fratello Charlie, dj di una nota radio a frequenze nazionali. Si presenta così Gene: “Abbiamo vinto il Festival Bar della Bulgaria, i bulgari sono così poveri che lavano i vetri ai marocchini ma siccome in Bulgaria non ci sono semafori li devono inseguire”. E giù risate. Dall’inizio alla fine. Cabaret e musica rock demenziale rustica al lambrusco e parmigiano. Spassoso quando elenca le date del tour: “Domani siamo al matrimonio di Solange, Platinette e Pecoraro Scanio, il 2 luglio al memorial Roberto Calderoni, ah non è morto? Chi è che va su a finire il lavoro ragazzi?, il 3 alla festa per la bruciatura degli stampi della Stilo a Torino, il 4 all’Idrolitina Jammin Festival, il 13 a Melbourne alla sagra del koala ripieno, ritrovo alle sei nel piazzale qui davanti, venite già vomitati che è piano di curve”.

Poca voce, anche un po’ stonata, quasi sempre sembra di sentire parlare Bertinotti, ma simpatia da vendere a chili al mercato rionale.

C’è la canzone del ciclista di Rovigo che sta per battere il record dell’ora di Moser proprio quando entra in vigore l’ora legale, quella di un industriale che ha un’azienda che produce merde finte ma che fallisce perché muore lo stilista, il pezzo con gli effetti speciali offerti dagli U2, palloncini e bombette, stelle filanti e bolle di sapone, quella del toro che uccide il torero e poi ne sposa la moglie, quella dello zio rappresentante di ostie. “Ho fatto il CAR a Hollywood alla caserma John Wayne”,

Poi attacca “Purple rain”: “Stavo andando a registrarla alla Siae e sul 27 c’era Prince che è sceso alla fermata prima ed è arrivato prima lui”. Un duetto sarebbe magnifico. Così come sul finire dello show intona “Rebel Yell” di Billy Idol.

Tanti intermezzi con personaggi- comparsa grotteschi: il vigile che ha delle foto compromettenti scattate dall’autovelox di Novella 3000, nudo con Nicky Vendola, o in 500 da piccolo con Michael Jackson, oppure il fan vacanziero che gli fa spostare le date del tour, Marzio del Grande Fratello 2 o il giornalista tedesco.

Arriva l’ora prima del poeta francese, poi del poeta di Kraniska Gora con il traduttore al suo fianco che travisa il significato.

Momento clou “Una lacrima sul viso” di Bobby Solo con Gene atteggiato in un continuo movimento pelvico, con la mano in mezzo alle gambe, senza maglia che si titilla i capezzoli ammiccante e mentre si sta per togliere i pantaloni stoppa tutto: “Fermi che tra il pubblico c’è Cecchi Paone”.

Fantastiche anche le versioni inglesi di “Bella ciao”, “Finché la barca va” o “Quel mazzolin di fiori”. Due ore fuori dagli schemi.

Voto 9 

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