Auroradisera 2007, presentazione
Ascanio Celestini, La Pecora nera, 2007
Visto il successo, si replica. Al via la rassegna Auroradisera:
Fondazione Toscana Spettacolo e
Scandicci Cultura organizzano quattro gli spettacoli, un incontro al mese, con
grandi personaggi della scena e della cultura, una rassegna colta e popolare al
tempo stesso.
Un teatro rivolto al grande pubblico, in grado
di comunicare qualità espressiva, mestiere e valore artistico, attraverso
testi, regie e interpreti. Un evento al mese a partire
da giovedì 11 gennaio 2007 alle 21.15 con Ascanio Celestini in La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico, uno spettacolo
sull’istituzione manicomiale che conferma la capacità dell’attore romano di
narrare e dar voce all’emarginazione, al disagio sociale, alla storia vista dal
popolo.
Giovedì 1 febbraio 2007 alle 21.15 Peppe Barra
propone Come si rapina una banca, una commedia brillante che incarna l’umanità inventiva e bonaria della Napoli del
boom economico. Si prosegue venerdì 2 marzo 2007 alle 21.15 con la voce narrante
di Stefano Benni
e Umberto Petrin
al pianoforte per Misterioso, la musica e la biografia del grande Thelonius Monk, unite alle citazioni da Allen Ginsberg.
La rassegna si conclude giovedì 12 aprile 2007 alle
21.15 con Umberto Orsini, uno tra i maggiori interpreti del teatro
italiano, insieme a Giovanna Marini,
la più grande rappresentante della musica popolare italiana, in Ballata del
carcere di Reading.
Il primo spettacolo, di e con Ascanio Celestini, è una raccolta di memorie
di chi ha conosciuto il manicomio, un po’ come facevano i geografi del passato.
Questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli com’era fatta un’isola,
chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti
com’era una strada verso l’Oriente o attraverso l’Africa. Dai racconti che
ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. Ne venivano fuori
carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i
luoghi li aveva conosciuti attraversandoli.
“Ascolto le
storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio - spiega Celestini -.
Non per costruire una storia
oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l’imprecisione dello
sguardo soggettivo, la meraviglia dell’immaginazione e la concretezza delle
paure che accompagnano un viaggio”.
Durante gli
anni Settanta, nel territorio della città di Perugia, la Riforma
della Psichiatria ha vissuto precocemente quella stagione rivoluzionaria e
sperimentale sfociata nella Legge 180 del 1978, nota
come “la Legge Basaglia”.
Nella
primavera del 2003, la collaborazione dello Stabile umbro con
Ascanio Celestini è partita proprio da questo e la sua ricerca sul
campo, i suoi primi incontri con i testimoni della vita manicomiale, prima e
dopo la Riforma,
sono avvenuti a Perugia.
Da allora Celestini ha proseguito il suo lavoro in
molte altre città italiane, visitando i luoghi degli ex manicomi e raccogliendo
memorie ed esperienze, prevalentemente degli infermieri ma anche di medici,
sempre affiancato dai gruppi di studenti e di attori
che hanno partecipato alla sua ricerca.
Il processo di costruzione dello spettacolo, infatti, contiene un altro
progetto: il Laboratorio storie da legare. Il Laboratorio
storie da legare, si è intrecciato con la ricerca di Celestini, nelle stesse
città dove si è svolta la sua indagine sulla memoria manicomiale. Gli
studenti e gli attori, sotto la sua guida, hanno potuto sperimentare forme e
tecniche di scrittura scenica, partendo dai racconti autobiografici degli
operatori psichiatrici. Tutte le testimonianze sono state documentate sia in
audio, sia in video.
Al termine
dello spettacolo verrà presentato il
libro "Storie da legare" (Edizioni della Meridiana) curato da
Ascanio Celestini e Rodolfo Sacchettini, realizzato a
seguito del laboratorio svolto a Scandicci dal Teatro Studio
in preparazione dello spettacolo.
Voto
8