Con gli spettacoli L'armadio di famiglia, Un matrimonio quasi felice e Indagine d'amore,
ha realizzato una mirabile Trilogia della Famiglia, che rappresenta un
tentativo riuscito di analizzare la famiglia (toscana, ma non solo) come cuore
pulsante della condizione umana e soprattutto come specchio per una riflessione
più generale sul mondo contemporaneo.
Dal 5 al 7 febbraio al Teatro Delle Spiagge di Firenze (Via del
Pesciolino 26/A, FirenzeTel. 055 310230 Cell. 329
4187925 - email info@teatridimbarco.it) e dal
9 al 14 febbraio al Teatro Dei Conciatori di Roma Nicola Zavagli presenta Era la nostra casa, un nuovo testo
(da lui scritto e diretto) che conferma l’intensità drammaturgica
di questa voce illuminata e assolutamente contemporanea della drammaturgia
toscana.
Zavagli ha realizzato una
scrittura che nasce per gli attori (i protagonisti sono Beatrice Visibelli e Marco Natalucci) e per la loro
emozionante abilità interpretativa.
Era la nostra casa si svolge nell’Italia
di oggi, in un momento in cui la crisi del lavoro si fa sempre più
deflagrante e i principi, gli ideali sono ormai in soffitta da tempo.
Una moglie e un marito, giunti alla mezza età, cioè in quel periodo
dell’esistenza al confine tra sogni infranti e rancori accumulati, si
ritrovano nella loro casa di campagna.
Dopo la partenza oltreoceano della figlia si ritrovano improvvisamente soli. E, di
colpo, si danno da fare per ritrovare una intimità perduta, con
l’incognita di una complicità da rinnovare. I vari accadimenti del
plot regaleranno ai due protagonisti una tempesta di rabbie e tensioni, un’avvincenti scontri,
dove i meccanismi coniugali si scatenano in
un crescendo d’impietosa e sarcastica verità.
Il risultato è una commedia sul gioco crudele dei sentimenti (e dei
risentimenti), un flash che
illumina un rapporto di coppia, sottolinea nevrosi, dubbi, malesseri della vita
di tutti i giorni. Protagonista è l'amore, e tutto quello che ci gira intorno.
Più o meno vorticosamente.
Voto
7 +
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