Saltatempo
Dottor Niù
Spiriti
Teatro
Blues in sedici
Bar Sport Duemila
Da
sempre lo scrittore bolognese, classe
’47, è conosciuto per le sue formidabili doti di spericolato narratore satirico e
surreale, talora prestate al giornalismo, esemplificate in una lunga serie
di romanzi e raccolte narrative di grande successo – dal primo Bar Sport (1976) fino al recente Bar Sport Duemila (1997), passando
attraverso lo splendido romanzo Terra! (1983),
La compagnia dei Celestini (1992) e Elianto (1996) -, senza trascurare la
produzione poetica parallela (vedi Prima
o poi l’amore arriva e Ballate).
Questo primo
volume dedicato al teatro di Stefano Benni documenta un’attività che ormai
dura da oltre dieci anni – condotta sempre sul filo della satira graffiante
dello scrittore, delle sue rocambolesche invenzioni narrative, ricche di
fantasia e di comicità -. Si tratta di testi pensati e scritti direttamente per
la scena, solitamente dedicati agli amici attori, attrici e registi che poi li
hanno interpretati e diretti. Teatro
raccoglie in tutto sei pièces, tutte
portate in scena, tranne Astaroth,
ancora in attesa di rappresentazione. Si parte dal monologo La misteriosa scomparsa di W, del 1994,
interpretato da Angela Finocchiaro, poi si passa ad una “tragedia da bar” come Sherlock Barman, per arrivare al testo
teatrale più esteso della raccolta, La
signorina Papillon (nel paese dei brutti sogni) - portato in scena per la
regia dell’autore e interpretato tra gli altri da Antonio Catania e Gigio
Alberti -. Completano il
volume i due monologhi La moglie
dell’eroe e La topastra,
entrambi interpretati e diretti da Lucia Poli. Una raccolta che consente di
conoscere il lato meno noto di Stefano Benni.
>Stefano Benni,
Teatro, Milano, Feltrinelli,
1999; pp. 155
Voto
7