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Paul Auster
Esperimento di verità
Torino, Einaudi, 2001; pp. 85
Ventiquattro microracconti sulle strane coincidenze che modellano il destino

 




                     di Paolo Boschi


Esperimento di verità
Timbuctù
Lulu on the bridge


Da sempre Paul Auster, classe 1947, si è dimostrato uno scrittore capace di cogliere le piccole cose senza importanza che, talvolta, nella vita sogliono ripetersi, cristallizzandosi in coincidenze apparentemente incredibili. Una delle opere più note del narratore newyorchese s’intitolava appunto La musica del caso, ed il suo primo romanzo, Città di vetro (contenuto ne La trilogia di New York) prendeva avvio proprio da un numero di telefono sbagliato, una strada coincidenza che si ripeteva tre volte, trasformando infine un tranquillo autore di gialli in un estemporaneo detective privato. Auster – già sceneggiatore di Smoke e Blue in the face, regista di Lulu on the bridge ed autore recentemente di Timbuctú  nel corso degli anni ha continuato ad annotare queste curiosità forse insignificanti ma che istillano il dubbio che il senso della vita, in qualche modo, sia riposto proprio in questi indecifrabili concorsi di eventi: tutto sta nell’avere l’occhio (e la penna) allenato a coglierle. L’autore americano ha scritto la prima raccolta di microracconti (Il taccuino rosso) nel 1992, aggiungendone in seguito altre tre (Perché scrivere?, Denuncia di sinistro e Vuol dire niente): le ha poi riunite in questo Esperimento di verità, che per l’appunto, attraverso il fil rouge dei ventiquattro microracconti in esso contenuti, costituisce un esperimento curiosamente affine agli esperimenti canonici di fisica o di chimica. La scommessa di Paul Auster è dimostrare come paradossalmente la realtà di tutti i giorni abbia una sua logica interna ed impenetrabile, a prescindere dai nostri sforzi per razionalizzarla. Questa raccolta di aneddoti e stranezze occorse ad Auster o ai suoi amici e conoscenti mostra insomma come il senso della vita sia riposto proprio nelle coincidenze prive di significato immediato ma degne d’esser raccontate. Come, ad esempio, una monetina lanciata dalla finestra si perda per strada per essere ritrovata più tardi allo stadio, o come un prigioniero in un campo di concentramento ed il suo custode si ritrovino quarant’anni dopo per il matrimonio dei figli, divenendo amici inseparabili, o infine come due amici smettano di vedersi perché le rare volte che s’incontrano si forano le gomme dell’automobile. Troppe coincidenze? Sarà un caso, ma le cose sono andate esattamente così, chissà perché...

Paul Auster, Esperimento di verità, Torino, Einaudi, 2001; pp. 85

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