Io amo viaggiare, purtroppo lo faccio solo una volta l'anno e per un periodo limitato. La meta di quest'anno è stata la bellissima Barcellona, terra di Gaudì (il 2002 è l'International Gaudí year), Manuel Vasquez Montalban, e del suo Pepe Carvalho. Tornare ( ebbene si era a la terza volta) a Barcellona o meglio a Barcelona (che fa più figo), è stato come sempre straordinario, respirare l'odore della Catalunya, immergersi nelle forme della Sagrada Familia, confondersi con i colori di Mirò, andare su e giù per le Ramblas ascoltando musicisti di tutto il mondo che si esibiscono per pochi euro (a proposito il viaggio grazie alla nostra cara moneta mi è costato almeno il 40% in più), camminare così tanto da sentirsi pronto per la maratona di New York,tutto questo è energia pura
Tanti anni fa ricordo di aver visto " Il te' nel deserto" (1990) di Bertolucci, ed una delle battute che più mi aveva colpito è quella di John Malkovich quando rigetta l'etichetta del turista, definendosi un viaggiatore, da quel momento in poi ho cercato con tutto me stesso di essere anche io un viaggiatore e non solo un turista con l'invicta sulle spalle (che fastidio quando per le strade di qualsiasi città viene subito riconosciuta la tua nazionalità). Il risultato di tanto sforzo: nessuno, anzi uno, l'aver capito che per essere un vero viaggiatore bisogna avere molto tempo ed un background diverso da quello che ho; ops dimenticavo, ho anche imparato a comprarmi uno zainetto della marca che va forte nel paese che visito. Anche a Barcelona in questa estate 2002, non mi sono scordato di essere un buon amante del cinema: ed ho colto l'occasione al volo di vedere in anteprima il nuovo film di Hugh Grant, About a Boy.
Voto
10