Monsters & Co.
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Ma
esistono i mostri? Stando a Monsters & Co. di Pete Docter, parrebbe
proprio di sì: i mostri si nascondono nell’oscurità, dietro porte ed armadi, pronti
a manifestarsi all’improvviso per spaventare i bambini e raccoglierne le urla
di terrore. I mostri made in Pixar vivono a Mostropoli, un mondo parallelo
abitato da raccapriccianti creature di ogni forma e dimensione, molti dei quali
occupati presso la Monsters
& Co., una sorta di fabbrica dello spavento, una centrale in cui le
urla di paura sono raccolte e convertite – previa trasformazione attraverso
macchinari ipertecnologici – nell’energia elettrica indispensabile alla
sopravvivenza del pianeta. Peraltro a Mostropoli corrono tempi duri, perché
atterrire i bambini sta diventano un’impresa sempre più ardua: alla Monsters & Co. si
confida sul ‘terrorizzatore’ del momento, ovvero James P. Sullivan, detto
Sulley, un colosso di due metri e mezzo dotato di corna e coperto di peli verdi
e blu. Sulley, aiutato dall’assistente Mike Wazowski, un simpatico monocolo
verde, è all’apice della popolarità e deve solo guardarsi dal secondo maestro
del terrore, il camaleontico Randall Boggs. Ma un imprevisto incombe sul
protagonista: una notte Sulley si accorge infatti che una porta dimensionale
della Monsters
& Co. è rimasta aperta. Mentre indaga sulla cosa senza accorgersene
lascia entrare a Mostropoli la piccola Boo, una bambina che, per niente
intimorita dalle orribili fattezze delle creature che la circondano, entra
subito in confidenza con i due mostri dal cuore d’oro, minacciando di
combinarne delle belle. Sulley e Mike dovranno trovare un modo di rimandare Boo
nel proprio mondo perché, strano a dirsi, i cittadini di Mostropoli hanno
un’atavica paura dei bambini: li ritengono altamente tossici e sono convinti
che un contatto diretto con loro avrebbe conseguenze letali. Monsters & Co. è basato sul
rovesciamento delle assiomatiche certezze in materia orrorifica: anche i mostri
hanno paura, ed il loro incubo sono proprio i bambini. Felicemente sospeso tra
la verve della Disney
e la fantasia onirica di Tim
Burton, l’ennesimo capolavoro d’animazione della Pixar – dopo Toy Story (con
relativo sequel) e A bug’s life – risulta esilarante, ricco
d’ironia e dotato di citazioni filmiche in serie, ovvero i punti di forza del
notevole Shrek
della Dreamworks: entrambe le pellicole sono infatti candidate al primo Oscar
nella nuova categoria cartoon. Una fiaba
d’animazione ad orologeria assolutamente da non perdere.
Monsters & Co. - Monsters Inc., regia di Pete Docter; animazione; Usa; 2001; C.; dur. 1h e 31'
Voto
8
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