In & Out
The Score
La donna perfetta
Funeral Party
<i>Remake
de
La fabbrica delle
mogli – una delle migliori commedie satiriche degli anni Settanta, diretta
da Bryan Forbes nel 1975 –, l’ultimo film di
Frank
Oz ne rispolvera con brio il soggetto, tratto dall’omonimo romanzo di Ira
Levin, ancora più graffiante ed attuale a decadi di distanza dall’uscita.
Protagonista de
La donna
perfetta è la sempre splendida
Nicole
Kidman, impeccabile nella nera
mise da donna in carriera di Joanna
Eberhard, presidente sulla cresta dell’onda di un florido
network televisivo,
avvezza a passare da un successo (e da un programma-spazzatura) all’altro
finché un guaio giudiziario non la costringe alle dimissioni. Sprofondata nel
baratro della depressione, la bella Joanna è guidata dal marito Walter verso un
repentino cambio di residenza e stile di vita: i due coniugi con figli al
seguito si trasferiscono così nel Connecticut, ed esattamente nella ridente ed
inappuntabile Stepford, una cittadina a cui si accede da cancelli meccanizzati,
dove tutti sembrano felici, il crimine non esiste ed il tempo pare essersi
fermato in un punto imprecisato degli anni Cinquanta, quando il sogno americano
esisteva ancora, i mariti facevano i mariti e le mogli stavano dietro ai
fornelli. A
Stepford i mariti si
ritrovano tutti nel
country club locale, rigorosamente riservato ai soli
uomini, mentre le mogli frequentano il
beauty center cittadino, sempre
intente a preservare aspetto e forma fisica. Ovvio che in simile contesto la
presenza di
Joanna
spicchi subito come una nota dissonante in un coro perfettamente in sintonia:
in realtà a farle buona compagnia figurano anche la scrittrice alternativa
Bobbie e il noto architetto gay Roger, anch’essi recentemente approdati a
Stepford con i rispettivi compagni. Ma nell’amena cornice da
locus amoenus che
avvolge la cittadina del Connecticut c’è qualcosa davvero di troppo strano:
tutte le mogli del posto sono sottomesse in modo disarmante ai propri mariti,
che peraltro sono tutti delle autentiche nullità, eccettuando il carismatico e
misterioso
Mike
Wellington, il
pater familias dell’intera comunità. Quando una delle
mogli in questione, impeccabili quasi come dei robot, pare andare in
cortocircuito emettendo scintille, il quadro risulta davvero troppo inquietante
perché Joanna, Bobbie e Roger non decidano di indagare sullo strano incidente:
e tutti gli indizi sembrano indicare il
club per soli uomini capitanato
dall’ombroso Mike.
La donna perfetta va quindi sviluppandosi verso un
sarcastico
thriller dai risvolti fantastici: a chiudere l’improbabile
vicenda arriva anche l’immancabile sorpresa finale con tanto di morale
preconfezionata per l’uso.
Una
commedia atipica e corrosiva che regge il confronto con l’originale anche
grazie al cast di ottimo livello, al discreto ritmo ed al gran numero di buoni
spunti offerti – tra i tanti gli allucinanti
trailers promozionali dei
programmi televisivi prodotti dalla protagonista –. L’ultima vera chicca della
stagione, per ridere e riflettere sul ruolo della donna nella coppia
contemporanea.
La donna perfetta - The stepford wives, regia di Frank Oz, con Nicole Kidman, Matthew Broderick, Glenn Close, Bette Midler, Christopher Walken, Faith Hill, Roger Bart, Jon Lovitz; commedia; Usa; 2004; C.; dur. 1h e 33'
Voto
7½