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  19/04/2024 - 00:07

 

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Charlotte Gray
Regia di Gillian Armstrong
Cast: Cate Blanchett, Billy Crudrup, Michael Gambon, Rupert Penry-Jones, James Fleet; sentimentale; Gran Bret./Austral.; 2001; C.
Guerra, amore e gente comune

 




                     di Paolo Boschi


Gillian Armstrong, già apprezzata autrice di Oscar e Lucinda, è tornata dietro la macchina da presa per diregere Charlotte Gray, basato sul romanzo Birdsong di Sebastian Faulks, ritrovando nell’occasione la sua protagonista di un tempo, Cate Blanchett, ormai presenza stabile di Hollywood e dintorni – solo in questa stagione ha girato Bandits di Barry Levinson e la prima parte de Il signore degli anelli di Peter Jackson –. Nel corso del secondo conflitto mondiale Charlotte Gray, giovane donna scozzese, vive un’intensa storia d’amore con l’ufficiale della Raf Peter Gregory: poiché parla perfettamente il francese, Charlotte è reclutata dal governo britannico in un corpo speciale creato per addestrare spie da infiltrare dietro le linee nemiche. Quando apprende la triste notizia che l’aereo del suo amante è precipitato nella Francia occupata, la protagonista si offre volontaria per una missione in terra d’Oltralpe, intimamente convinta di ritrovare il suo aviatore, ormai dato per disperso. Paracadutata in Francia, Charlotte Gray, opportunamente ‘mimetizzata’ per sembrare una civile francese, prenderà contatto con la Resistenza locale, coordinata dall’intellettuale comunista Julien Levade: progressivamente, mentre le speranze di ritrovare il suo amante vivo vanno diradandosi all’orizzonte, tra Charlotte ed il giovane partigiano verrà a stabilirsi una relazione basata su rispetto e solidarietà reciproca. Nonostante l’ambientazione bellica, Charlotte Gray è principalmente un film di carattere sentimentale dai risvolti drammatici: in primo piano resta sempre la guerra vista dalla particolare prospettiva di una donna innamorata che, giorno dopo giorno, deve venire a patti con la propria impotenza davanti all’implacabilità delle liste di proscrizione antisioniste (che non risparmiano neppure i bambini) o alla perversa logica doppiogiochista dello spionaggio britannico, pronto a sacrificare senza esitazioni i partigiani politicamente non in linea con Londra. Un film interessante, Charlotte Gray, soprattutto per il racconto, spesso realistico, di miserie e vergogne, di timori e speranze della gente comune in tempo di guerra, periodo in cui i valori umani sono irrimediabilmente azzerati in nome della violenza e della sopraffazione gratuita. L’obiettivo di Gillian Armstrong è sempre pronto a cogliere questo intricato e disperato mosaico umano allo sbando, con una narrazione dilatata in ampi spazi rurali e riducendo al minimo l’azione e gli effetti speciali. In tale contesto la protagonista – spia ai primi passi e dall’errore facile – costituisce un esile raggio di luce nelle tenebre della Shoah: Charlotte Gray, pur riconoscendosi impotente davanti agli eventi, riuscirà comunque a fare la cosa giusta, alleviando il dolore dei suoi protetti con un inganno a fin di bene. Nonostante il lento incedere dalla narrazione ed il forte afflato romanzesco, siamo agli antipodi rispetto a facili kolossals bellici come Pearl Harbor, e dunque non risulta stonato neppure l’immancabile happy ending di marca sentimentale.

Charlotte Gray, regia di Gillian Armstrong, con Cate Blanchett, Billy Crudrup, Michael Gambon, Rupert Penry-Jones, James Fleet; sentimentale; Gran Bret./Austral.; 2001; C.; dur. 2h e 1'

Voto 7+ 

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